Ticino e Grigioni

Solidarietà con il GdP

Le reazioni di sindacati, partiti e politici. Lanciata una raccolta di fondi per i dipendenti

  • 17 maggio 2018, 18:08
  • 23 novembre, 01:29
La direttrice Alessandra Zumthor

La direttrice Alessandra Zumthor

  • © Keystone / Ti-Press / Gabriele Putzu

L'improvvisa chiusura del Giornale del Popolo, dopo 92 anni di attività, ha suscitato reazioni di sorpresa e tristezza, ma anche le prime iniziative di solidarietà. L'Associazione Amici della Radiotelevisione svizzera e del servizio pubblico, già molto attiva prima della votazione del 4 marzo, ha promosso attraverso la sua pagina Facebook una raccolta di fondi a favore della trentina di dipendenti toccati dal provvedimento. L'invito è a versare un contributo con la menzione “GdP” sul Conto IBAN: CH34 0076 4154 3106 1200 1 presso la Banca dello Stato del Canton Ticino intestato ad Amici della RSI – Per un Servizio pubblico radiotelevisivo forte e indipendente – 6500 Bellinzona.

I sindacalisti OCST Renato Ricciardi e Paolo Locatelli prima dell'incontro con il vescovo, editore della testata

I sindacalisti OCST Renato Ricciardi e Paolo Locatelli prima dell'incontro con il vescovo, editore della testata

  • © Keystone / Ti-Press / Gabriele Putzu

L'
Associazione ticinese dei giornalisti ha espresso sconcerto per l'annuncio, "grave perdita per il panorama mediatico ticinese". Non sorprende tanto la notizia del deposito dei bilanci, determinato dai 4 mesi di ritardo accumulati dalla Publicitas sugli annunci già pubblicati, quanto al gestione della crisi. L'editore, si denuncia, "non ha voluto entrare nel merito dell'ipotesi di trasformazione del quotidiano in settimanale e nelle scorse settimane non ha coinvolto la direzione e i giornalisti nella ricerca di altre soluzioni". Un piano sociale si impone. Il sindacato nazionale
Impressum, da parte sua, si dice scioccato e costernato. Garantisce sostegno ai collaboratori della testata e lancia un appello affinché si trovino nuove fonti di finanziamento del giornalismo. Solidarietà è stata espressa anche da un altro sindacato, l'
SSM. In serata, in un comunicato congiunto firmato dall'
OCST, da
Syndicom e ancora dall'ATG si è quindi manifestato sostegno al tentativo di giornalisti, personale amministrativo e tecnico del GdP di mantenere vivo il giornale, nella speranza che questo sforzo invogli l'editore a cercare una soluzione alternativa.

È per i collaboratori anche il primo pensiero del PPD, che deplora la perdita di una "voce attenta sia ai grandi temi che alle piccole realtà locali" e auspica che si trovino nuovi modi per testimoniare "il patrimonio etico-culturali costituito dalle radici cristiane del nostro paese". Si perdono "posti di lavoro qualificati", ricorda dal canto suo il PS, che sottolinea la "preoccupante e continua riduzione della varietà dei titoli e delle opinioni, a profitto della concentrazione dei media. Colpiscono drasticità della misura.

Hanno affidato il loro commento ai social due consiglieri di Stato. "Ogni azienda in difficoltà che si trova a dover chiudere è una ferita economica e sociale per il nostro territorio, ma un media che si spegne rende più fragile anche la nostra democrazia", scrive Manuele Bertoli, ricordando la visita compiuta alla redazione poco prima di Natale.

"Mancherà una storica, autorevole e ascoltata presenza", rileva invece il collega di Governo Paolo Beltraminelli.

Della chiusura del Giornale del Popolo si occuperà anche la puntata di venerdì di Modem, con la partecipazione della direttrice Alessandra Zumthor, di Giò Rezzonico e di Enrico Morresi.

pon

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