Prima gli spari nel suo appartamento, poi all'interno e all'esterno del palazzo. La polizia è intervenuta dopo una chiamata alla centrale d'allarme, attorno alle 20 e ha fermato lo sparatore ancora lì, all'entrata dello stabile vicino alla Coop di via Beltramina a Molino Nuovo e a pochi metri dalla sede della polizia comunale di Lugano.
“Noi stavamo cenando e poi tutto a un tratto abbiamo sentito un colpo e ho pensato a un vetro rotto e non abbiamo visto nulla – racconta una testimone dell’accaduto che vive nello stesso edificio –. Poi dopo dieci minuti si sentiva urlare sulle scale e uscendo sul pianerottolo abbiamo visto la polizia, che poi ci ha comunicato l’accaduto. Di spari ce ne sono stati anche all’interno del palazzo. Ci siamo davvero spaventati, io tremavo di paura Lo sparatore lo conosco solo di vista, non è da molto tempo che vive qui.”
Il cinquantenne aveva con sé due fucili da caccia. Armi di cui si sta appurando l'origine, sembrerebbe che non fossero registrate. Cosa ha spinto l'uomo a esplodere quei colpi? Il 50enne non era noto alle forze dell'ordine e al momento gli inquirenti sembrano escludere che avesse un bersaglio preciso o un altro fine, se non quello di sparare. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Da nostre informazioni, l'uomo avrebbe dei problemi legati a un disagio psichico e non ha ancora potuto essere interrogato. Nei suoi confronti la procuratrice pubblica Pamela Pedretti ipotizza i reati di esposizione a pericolo della vita altrui e di infrazione alla Legge federale sulle armi.
Spari in una palazzina
Il Quotidiano 20.11.2020, 20:00