Ticino e Grigioni

St. Moritz, doppia chance olimpica

Swiss Olympic sta verificando una candidatura svizzera per i giochi invernali del 2030 e Milano-Cortina 2026 necessita una pista di bob

  • 7 aprile 2023, 12:25
  • 20 novembre, 11:34
02:13

RG 12.30 del 07.04.2023 - Il servizio di Maria Jannuzzi

RSI Info 07.04.2023, 12:24

  • Keystone
Di: Maria Jannuzzi/redMM 

Doppia chance per St. Moritz di ospitare un evento olimpico. Primo, perché Swiss Olympic sta verificando una candidatura svizzera per i giochi invernali del 2030 e secondo perché Milano-Cortina 2026 necessita una pista di bob e il Comitato Olimpico Internazionale ha formalmente dichiarato che non è necessario costruire un impianto nuovo, e che dovrebbe essere utilizzata una struttura esistente nella regione o all'estero.

Ma andiamo con ordine. L'Olympia Bob Run - il prossimo inverno - compirà 125 anni. È il più vecchio impianto al mondo per questa disciplina. La sua particolarità: è naturale. Questa grande scultura di neve viene solitamente costruita tra fine novembre e metà dicembre. L'aggettivo olimpico se l'è guadagnato nel 1928 in occasione dei giochi olimpici invernali a St. Moritz, ai quali seguirono quelli del 1948: gli ultimi svolti in Svizzera.

Swiss Olympic sta ora - prudentemente - soppesando una possibile candidatura svizzera: su scala nazionale, spalmata su più località per i Giochi olimpici invernali del 2030 e Sankt Moritz è quindi nel radar. Anzi in più radar, da quando il Comitato Olimpico internazionale si è formalmente detto favorevole a una pista da bob all'estero per i giochi di Milano Cortina 2026.

"Gli organizzatori di Milano-Cortina dovrebbero probabilmente costruire ex novo una pista di bob. Non so se lo faranno. Se non lo faranno e dovessero cercare un'alternativa, siamo pronti al dialogo. La pista - che abbiamo insieme al comune di Sankt Moritz - esiste già. Questo è lo status quo", spiega il sindaco di Celerina Christian Brantschen.

Spalmare gli eventi su più luoghi, usare impianti esistenti, evitare di costruire ex novo quando c'è un'alternativa. Tutti bei principi che per la CIPRA - per la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi - andrebbero tradotti nei fatti per evitare il gigantismo. "Noi stiamo cercando di incalzare il CIO e il Comitato organizzatore italiano - dice Francesco Pastorelli, direttore di CIPRA Italia - a ripensare a questa idea di costruire una pista ex novo, vuoi per i costi, vuoi per l'impatto, sapendo che ci sarebbe un'alternativa disponibile".

L'alternativa che la CIPRA indica nell'interesse della popolazione locale e dell'ambiente naturale si trova però nei pressi di Innsbruck, in Austria. In suo favore, parlano anche i tempi. La pista olimpica dovrebbe esser pronta per l'inverno 24/25 per essere testata in occasione delle gare di Coppa del Mondo.

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