La legge sul taglio dell’accise sui carburanti, varata lo scorso marzo dall'allora Governo Draghi, non è stata riconfermata nella manovra italiana 2023. Così dal primo gennaio benzina e diesel tornano a prezzo pieno nella vicina penisola. Allo stesso modo, l’offerta ticinese di combustibile può tornare a respirare, dopo quasi un anno di concorrenza al ribasso.
“Fino a qualche settimana fa risparmiavo fino a 40 centesimi al litro”, racconta alla RSI un cliente ticinese che si riforniva in Italia. “Per un pieno voleva dire tra i 15 e i 20 franchi di risparmio; fanno quasi 100 franchi al mese”, rivela.
Un risparmio considerevole, che da domenica non c’è più. La reintroduzione delle tasse sulla benzina e diesel da parte del Governo italiano ha spinto nuovamente i prezzi verso l’alto, con un aumento medio di 20 centesimi. I prezzi, pur restando lievemente più bassi rispetto al Mendrisiotto, sono comunque ancora interessanti per chi arriva dal Ticino.
“A quanto pare in Svizzera sono ancora un po' più alti: si gioca sui centesimi, ma per adesso è così” dichiara il gestore di Q8 di Tavernola (Italia), Antonio Crudele. “Qualcuno viene ancora”, afferma. "Siamo stati gli ultimi ad aumentare i prezzi: ancora ieri avevamo il prezzo basso".
La tendenza è confermata anche dagli avventori, come riferisce un automobilista: "Per ora conviene ancora qui (in Italia); domani magari non sarà più così, quindi ne approfitto”.
A questo riguardo Carlo Rampini, il direttore Piccadilly SA, parla di abitudine. "Dobbiamo attendere che l’utente si riabitui a vedere i nostri prezzi più concorrenziali rispetto a quelli che c'erano in Italia fino all'altro giorno", sostiene. Secondo le sue stime, ci vorrà almeno un mese per capire se l'aumento della benzina in Italia favorirà il Mendrisiotto. Sino ad allora, la clientela continuerà a puntare "al migliore offerente".