Il telelavoro per i frontalieri, secondo le regole europee, non deve superare il 25% dell'impiego massimo annuo. Una percentuale superata da molti nel periodo della pandemia grazie a intese provvisorie raggiunte dalla Svizzera con i Paesi confinanti.
L'accordo con l'Italia prevede che il lavoro da casa dei frontalieri venga considerato come lavoro svolto regolarmente in territorio svizzero, senza implicazioni sul piano fiscale e previdenziale. L'intesa regolava però la situazione fino al 30 giugno scorso, ma visto che le misure contro il coronavirus sono ancora in vigore risulta rinnovata tacitamente.
Il compromesso è però provvisorio, rinnovabile di mese in mese, e s e venisse a cadere vi sarebbero conseguenze per i lavoratori, che rischiano la doppia imposizione, e per le aziende che li impiegano.