Una capanna senza capannaro. È la situazione in cui versa da un po’ di tempo la Cristallina, una delle più note capanne ticinesi che sorge tra la Val Bedretto e la Val Maggia.
Il gerente ha momentaneamente sospeso la sua presenza in capanna, perché dopo il congelamento delle tubature, non voleva offrire acqua derivata dallo scioglimento della neve agli utenti, perché, secondo la legge sulla potabilità dell’acqua, rischiosa per la loro salute. Soluzione che invece ha scelto di praticare il Club Alpino Svizzero, proprietario della struttura, che si è già organizzato per riaprire.
"Formalmente l'acqua potabile è solo quella passata attraverso un impianto di captazione e di trattamento. Per la legge un'acqua che viene da neve sciolta non è da considerare potabile", rende attenti Marco Jermini, direttore del Laboratorio cantonale. "In caso di urgenza o bisogno il sistema utilizzato è accettabile, ma l'utente deve essere informato", conclude. Tutti i dettagli del caso nel servizio delle cronache della Svizzera italiana.
CSI/redMM