La Tessitura Valposchiavo, un’azienda storica svizzera, si avvicina a grandi passi verso una chiusura che sembra sempre più imminente. Con un deficit di 40’000 franchi e un termine ultimo fissato per il 13 febbraio, la comunità si è unita in un coro di voci per cercare di salvare questo gioiello artigianale. “Se entro la prossima assemblea dei soci non si troverà una soluzione, chiuderemo”, ha annunciato il comitato durante un evento pubblico tenutosi venerdì sera.
Anche Carlo Vassella, Presidente dell’Associazione Artigiani e Commercianti Valposchiavo, ha espresso questo sentimento di urgenza: “Non possiamo restare indifferenti di fronte a una delle uniche due realtà del genere in Svizzera. Dobbiamo renderlo noto a tutti i livelli”.
Anche il mondo agricolo ha offerto il suo sostegno. “Noi contadini siamo pronti a dare un sostegno finanziario”, ha affermato Daniele Raselli dell’Associazione Agricola Poschiavo. Questo approccio collaborativo potrebbe aprirle nuove strade, come la valorizzazione della lana locale, in linea con il progetto 100% bio Valposchiavo.
Il problema principale sembra essere legato alla gestione e alla struttura dell’azienda. “Come cooperativa non ha un futuro – l’unica soluzione è fermarsi per ripartire con una nuova struttura”, ha sottolineato Romeo Lardi, Revisore Tessitura Val Poschiavo.
Kaspar Howald, Presidente del comitato Tessitura Val Poschiavo, ha messo in evidenza la necessità di un cambiamento nella gestione: “Un sostegno finanziario può aiutarci temporaneamente, ma senza un nuovo approccio, ci ritroveremo presto allo stesso punto”.
Tessitura Valposchiavo: “Fermarsi per ripartire”
La chiusura dell’azienda, nonostante il sostegno della comunità, è imminente: non bastano finanziamenti, serve un nuovo approccio
Salvare o no la tessitura di Poschiavo
Il Quotidiano 14.01.2024, 19:00