Riunito in assemblea sabato sera a Sementina, il sindacato TiSin ha deciso all'unanimità di cambiare nome, adottando quello di Sindacato libero della Svizzera italiana (SLSI), e nominato un nuovo comitato direttivo. Dopo le partenze dei due esponenti della Lega dei Ticinesi Sabrina Aldi e Boris Bignasca, la nuova composizione dell'organo vede Nando Ceruso alla presidenza, Anna Scarlino vicepresidente e quali ulteriori membri Andrea Basalini e Mimmo Chiaravallotti.
In un comunicato diffuso domenica, l'SLSI afferma di volersi impegnare per il coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici negli organi direttivi e di rappresentanza del sindacato, per rapporti di collaborazione con il Cantone e le associazioni di categoria e per un dialogo costruttivo con le associazioni imprenditoriali che superi la contrapposizione fra sindacato e padronato. Rimette inoltre in discussione linee guida e regole delle commissioni paritetiche.
Negli scorsi mesi l'organizzazione aveva fatto discutere per aver concluso assieme all'associazione Ticino Manufacturing dei contratti collettivi di lavoro che prevedono dei minimi in busta paga inferiori a quanto previsto dal salario minimo entrato in vigore a dicembre. Il Cantone in proposito aveva garantito verifiche tramite l'Ufficio dell'ispettorato del lavoro non solo sulla legalità del contratto, ma anche sulla validità di TiSin (ora SLSI) in qualità di sindacato. L'esito degli approfondimenti non è ancora noto.