Ticino e Grigioni

Aldi e Bignasca lasciano TiSin

I due parlamentari leghisti occupavano la carica di vicepresidente e membro del comitato – Il sindacato aveva concluso CCL con salari inferiori ai minimi di legge

  • 17 maggio 2022, 14:41
  • 20 novembre, 15:54
03:23

Radiogiornale delle 12.30 del 17.05.2022: il servizio di Giovanni Marci

RSI Info 17.05.2022, 14:42

  • tipress
Di: Giovanni Marci/Red.MM 

Sabrina Aldi e Boris Bignasca lasciano il sedicente sindacato TiSin. I due granconsiglieri della Lega dei ticinesi occupavano la poltrona di vicepresidente e di membro del comitato direttivo. Negli scorsi mesi l'associazione aveva fatto molto discutere per aver concluso assieme all'associazione Ticino Manufacturing, dei contratti collettivi di lavoro che prevedono dei minimi in busta paga inferiori a quanto previsto dal salario minimo entrato in vigore a dicembre.

“No Comment”

In merito alla loro adesione a TiSin, a settembre i due esponenti della Lega dei ticinesi ai nostri microfoni avevano risposto con un No Comment. Li avevamo sollecitati in particolare sull'opportunità politica di sostenere un salario inferiore a quello previsto dalla legge. Oggi è ancora un No Comment quello che la gran consigliera Sabrina Aldi ci ha comunicato alla nostra richiesta di maggiori informazioni. Boris Bignasca non siamo invece riusciti a contattarlo.

Sulle ragioni del loro abbandono, che appare sul foglio ufficiale del Canton Ticino, al momento non ci sono quindi ulteriori chiarimenti. La signora Aldi ha rimandato eventuali spiegazioni a un comunicato stampa. Un comunicato che il presidente Nando Ceruso ci ha confermato dovrebbe arrivare nel pomeriggio.

Ceruso, che al momento risulta solo nel comitato di TiSin, da noi contattato si è limitato a parlare di una riorganizzazione in corso all'interno dell'associazione senza però aggiunger nulla sui motivi che hanno spinto Aldi e Bignasca alle dimissioni. Lo stesso Ceruso ha confermato l'arrivo di una nota stampa.

In un secondo momento, ai microfoni della RSI ha spiegato: "Non rimango da solo; ci sono dei collaboratori e un comitato interprofessionale cantonale; procederemo con la riorganizzazione e con la nomina di un nuovo consiglio esecutivo". Ceruso non teme di aver perso, con queste partenze, legittimità politica? "No, non mi interessa la legittimità politica - spiega -, mi interessa quella con i lavoratori e questa c'è".

Dimissioni che fanno discutere

Le dimissioni fanno discutere perché dalla sua apparizione nel mondo economico ticinese, lo scalpore destato è stato tanto. A settembre TiSin e l'associazione di categoria Ticino Manufacturing avevano concluso un contratto collettivo di lavoro che prevede salari inferiori ai minimi di legge. Il contratto collettivo era stato sottoscritto da alcune aziende del Mendrisiotto attive principalmente nel ramo industriale, a poche settimane dall'entrata in vigore del salario minimo avvenuta in dicembre.

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Verifiche del Cantone

Successivamente era entrato in gioco anche il Cantone, garantendo verifiche tramite l'Ufficio dell'ispettorato del lavoro non solo sulla legalità del contratto di TiSin e Ticino Manufacturing, ma anche sulla validità di TiSin in qualità di sindacato e quindi sulla possibilità per l'associazione di sedersi al tavolo delle trattative e portare a termine la sigla di un contratto collettivo di lavoro.

Questi approfondimenti sono in corso. Finora dal Dipartimento cantonale delle finanze e dell'economia non ci sono novità, anche perché, ci è stato sottolineato, non avvengono comunicazioni su casi puntuali.

In questo contesto che attende numerosi chiarimenti, si inserivano anche le figure di due gran consiglieri della Lega dei ticinesi. Resta quindi da capire che cosa abbia influito sulle dimissioni di Sabrina Aldi e Boris Bignasca.

Il comunicato stampa

A fine pomeriggio è arrivato un comunicato stampa di TiSin. Nel testo si spiega che: "A seguito dei molteplici impegni chiamati ad assolvere in ambito professionale e politico, l’avv. Sabrina Aldi e Boris Bignasca lasciano la nostra organizzazione inoltrando regolari dimissioni da tutti gli incarichi finora assunti negli organi rappresentativi e decisionali di TiSin.

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