Il progetto di riforma istituzionale “Ticino 2020”, che vuole distribuire in modo più trasparente i compiti tra cantone e comuni, entra nella seconda fase.
Nelle prossime settimane i rappresentanti di questi due enti parteciperanno a una serie di seminari per analizzare le proposte di ripartizione dei compiti e i nuovi flussi finanziari. L’obbiettivo di massima è consegnare al Consiglio di Stato il progetto definitivo entro aprile 2021.
Il progetto di riforma, si legge in una nota stampa diffusa dal Dipartimento delle Istituzioni, prevede di affidare al Cantone i compiti relativi alla Comunità tariffale, alla Centrale di allarme del servizio autoambulanza, alla promozione delle famiglie, alla protezione dei minori, all’assistenza sociale e alle assicurazioni sociali. Il finanziamento delle prestazioni complementari AVS/AI dovrebbe invece diventare di competenza dei Comuni, insieme al settore degli anziani e alle scuole comunali. Per contro, il trasporto regionale sarà gestito da entrambi i livelli istituzionali.
Una sfida non da poco spiega alla RSI Felice Dafond, presidente dell’Associazione comuni ticinese. “I comuni hanno lavorato a fianco del Consiglio di Stato nella prima fase e poi per iniziare la seconda fase e questa è una comunicazione che viene data per dire che il progetto Ticino 2020 vuole andare avanti. – spiega – È volontà dell’esecutivo cantonale rispettivamente dell’associazione dei comuni ticinesi e dell’Ente regionale di sviluppo del luganese che sono i due enti che rappresentano i comuni di proseguire in questo importantissimo progetto. È molto impegnativo, però darà un senso al comune che è l’autorità più vicina al nostro cittadino e quindi è il primo passo del nostro sistema federale”.
I compiti di comuni e Cantone
Il Quotidiano 10.09.2020, 21:00