Non è un incarto recente: i fatti sono avvenuti nell'estate di 5 anni fa e l'inchiesta si è chiusa l'anno dopo. L’uomo nel frattempo era già finito in carcere alla Farera. La vicenda si è svolta perlopiù nella Svizzera interna dove risiedevano le vittime. Un paio di persone raggirate abitavano però in Ticino, ed è stata una di esse a denunciarlo.
Solo oggi si è celebrato il processo perché nel frattempo il Tribunale federale ha stabilito che il caso, nonostante i risvolti oltre San Gottardo, fosse comunque di competenza della Magistratura ticinese.
Vari i reati descritti dalla procuratrice Anna Fumagalli, tra i quali ripetuta appropriazione indebita, estorsione aggravata, truffa e infrazione alla legge sulle armi. Faceva credere alle persone che gli affidavano i propri soldi di voler costituire un'azienda per la fabbricazione di prodotti derivanti dalla canapa, invece li usava per spese personali.
L’uomo è stato condannato a quasi tre anni di detenzione sospesi per un periodo di 5 anni. Tenuto conto del carcere preventivo e dell’espiazione anticipata della pena l’uomo non tornerà in prigione. Separatamente sarà processato un suo complice, che tuttavia non ammette i fatti chiamandosi fuori da molte circostanze.
Il 32enne è descritto come un uomo senza scrupoli, che incuteva parecchia paura -sono stati ritrovati messaggi con minacce di morte, ed una delle vittime era stata addirittura minacciata con una pistola alla tempia.
Lui ha detto: "Sono profondamente cambiato e sto seguendo una terapia, voglio provvedere alla mia famiglia!” La compagna è infatti in attesa del secondo figlio.
Il giudice Siro Quadri ha valutato positivamente la presa di coscienza. Come detto non tornerà in carcere, ma il periodo di prova è di 5 anni. La condanna si compone pure di 20 aliquote giornaliere da 1000 franchi l'una, anch'esse sospese per 5 anni.