È un invito al Gran Consiglio a sostenere “l’iniziativa per l’abolizione della tassa di collegamento”, quello lanciato mercoledì sera dal presidente Piero Marchesi al comitato cantonale dell’UDC che si è tenuto a Manno. “La tassa di collegamento - ha sostenuto il democentrista - non serve a ridurre il traffico, ma solo a incassare soldi sottratti alla popolazione. Almeno 900-1’000 franchi all’anno di nuove spese a carico delle cittadine e dei cittadini. Una volta introdotta, la tassa di collegamento sarà sicuramente aumentata nei prossimi anni per mettere a carico della popolazione il finanziamento crescente del trasporto pubblico”.
Per il “parlamentino” UDC la questione va quindi risolta in Parlamento. Da qui il conseguente no al controprogetto del Consiglio di Stato. Per Marchesi, esso “ha scopi contraddittori: esentando i parcheggi commerciali, cioè la metà dei parcheggi che si volevano assoggettare inizialmente, il Governo cantonale ammette che non sarà possibile raggiungere l’obiettivo di ridurre il traffico. Inoltre, il Consiglio di Stato mette a piano finanziario nei prossimi anni 20 milioni di franchi percepiti ogni anno dalla tassa di collegamento. Se si incassano i soldi ciò vuol dire che i posteggi vengono utilizzati. Quindi il traffico non si riduce e questa conclusione logica mostra che la tassa di collegamento non ha senso”, ha concluso Marchesi.
La tassa di collegamento slitta ancora
Il Quotidiano 03.09.2024, 19:00