La Svizzera italiana ha una nuova facoltà universitaria di Scienze biomediche. La presentazione della struttura e dei vari enti ed istituzioni che collaborano con la neonata (dall'ETHZ all'Ente ospedaliero al Cardiocentro) si è tenuta lunedì mattina nell'auditorio del campus di Lugano, presenti anche il segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione Mauro Dell'Ambrogio e il rettore dell'USI Boas Erez.
La presentazione del primo corpo docente
Il primo nucleo del corpo docente, guidato dal decano Mario Bianchetti, si compone di 7 professori che, entro il 2020, si conta di completare reclutandone altri 5. Si tratta di: Andrea Alimonti (direttore di laboratorio presso l'Istituto oncologico di ricerca), Luca Gabutti (capo dipartimento medicina interna EOC), Michele Ghielmini (direttore sanitario dello IOSI), Alain Kälin (direttore medico del Neurocentro), Antonio Lanzavecchia (direttore dell'Istituto di ricerca in biomedicina), Giovanni Pedrazzini (co-primario del Cardiocentro Ticino) e Giacomo Simonetti (primario di pediatria S. Giovanni e Beata Vergine).
Primi studenti da settembre
Il percorso formativo prenderà avvio il prossimo settembre con i bachelor delle istituzioni universitarie partner: Politecnico e università di Zurigo nonché università di Basilea. Nel 2020 circa 70 studenti provenienti dalle tre università partner inaugureranno il master dell'USI, grazie al quale – dopo successivi tre anni studio – potranno accedere all'esame federale.
IBSA Foundation sosterrà la formazione al sud delle Alpi assegnando borse di studio agli studenti che sceglieranno di terminare il loro percorso con il master dell'USI. Le borse verranno erogate agli studenti giù durante il Bachelor.
Diem/CSI
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