“Mi aspetto un servizio pubblico che guardi al nuovo ecosistema digitale: senza paura, con coraggio e forse scardinando certe gerarchie, così da poter toccare con delle produzioni di qualità il più persone possibile. Cercando nuovi standard, nuovi format e nuovi contenuti”. Sono le parole di Mario Timbal, nominato nuovo direttore della RSI, ruolo che assumerà all’inizio del 2021, subentrando a Maurizio Canetta.
Le parole di Mario Timbal durante la conferenza stampa a Berna
RSI Info 11.12.2020, 18:09
Contenuto audio
Timbal, che con i suoi 43 anni è il più giovane direttore di sempre, ai microfoni dell’azienda che è stato chiamato a dirigere sottolinea di essere, ora come ora, emozionato per l’incarico che gli è stato attribuito (“la RSI fa parte della mia vita) e di sentire il peso della responsabilità “per questa nomina e per il mandato di cambiamento” che gli è stato dato.
CSI 18.00 dell'11.12.2020 La biografia di Mario Timbal, di Sharon Bernardi
RSI Info 11.12.2020, 19:10
Contenuto audio
“Userò questi mesi prima dell’entrata in carica per prepararmi al meglio”, spiega ancora, ammettendo di non conoscere ancora in pieno le dinamiche della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana: “È qualcosa che dovrò colmare molto in fretta, ma d’altra parte un esterno ha anche degli altri atout: come uno sguardo diverso, che sarà importante non perdere”.
Cronache della Svizzera italiana delle 18.00 del 11.12.2020: l'intervista a Mario Timbal, di Francesca Torrani
RSI Info 11.12.2020, 18:33
Contenuto audio
La questione molestie e mobbing
La RSI deve fare i conti anche con una serie di segnalazioni per molestie, mobbing e abusi di potere. In questo contesto, quale cultura aziendale porterà dunque Timbal alla RSI? “Provengo dal mondo culturale dove sono due i valori fondanti: la diversità e il rispetto – ci risponde –, e questo non può essere altrimenti anche in un’azienda come la RSI. Sicuramente darò grande attenzione al tema (delle segnalazioni, ndr.). Ci sono degli strumenti ma sembra che debbano essere rafforzati; ci sono anche altri strumenti per favorire la diversità, di genere ma non solo, e i percorsi che possono non avere uno sviluppo lineare. La libertà di parola che è stata data deve rimanere”.