Sono passati esattamente cento anni dalla terribile esplosione della fabbrica di prodotti chimici Nitrum che, il 20 luglio 1921, provocò la devastazione di Bodio, quella che allora era la principale area industriale del canton Ticino. Nella fabbrica, considerata dal profilo industriale una delle migliori della Svizzera e dove lavoravano circa una settantina di persone, si produceva acido nitrico, usato principalmente per la fabbricazione di esplosivi e di concimi chimici.
Come raccontano le ultime testimonianze dirette di quella catastrofe, raccolte nei primi anni '80, l'esplosione mise in serio pericolo l'intero villaggio. In molti furono costretti ad abbandonarlo a causa del rischio di ulteriori esplosioni, poi scongiurato. Non è chiaro quante persone persero la vita, gli archivi divergono. Alcune fonti ne indicano 15, mentre altre 16. I feriti furono 23, mentre i danni provocati furono di circa sei milioni di franchi.
A causare l'esplosione fu un errore umano, che marcò l’inizio di un periodo estremamente difficile per la comunità che durò diversi anni. Il disastro del 1921 dimostrò anche quanto fosse necessaria l’esistenza di un’organizzazione di pronto intervento più vicina alla zona industriale di Bodio. Il 18 settembre 1923 alcuni sanitari di Bodio attivi nella sezione di Giornico, si riunirono in assemblea e fu fondata la “Sezione Samaritani Bodio e dintorni”.