Sono una cinquantina i danneggiamenti (scritte su muri, vetrine e mezzi pubblici, oltre a una vetrata infranta) avvenuti a margine della manifestazione a sostegno dell'autogestione svoltasi a Lugano sabato pomeriggio. Lo ha comunicato domenica la polizia cantonale aggiungendo che alcuni autori dei vandalismi sono già stati identificati e verranno denunciati al Ministero pubblico.
Gli imbrattamenti
Al corteo partito da Piazza Riforma hanno partecipato "oltre un migliaio di persone", secondo il bilancio di polizia cantonale e comunale che segnala inoltre l'utilizzo di alcuni fumogeni e la perturbazione della circolazione stradale cittadina.
La piazza risponde alle ruspe
Il Quotidiano 05.06.2021, 21:00
Alcuni ragazzi puliscono le scritte della manifestazione
Alcuni ragazzi si sono riuniti nel pomeriggio di domenica per cercare di ripulire i muri e le vetrine imbrattate durante la manifestazione.
Ostilità verso giornalisti: l'ATG prende posizione
Durante la dimostrazione di ieri un giornalista della RSI, dopo aver cercato di porre domande ad un gruppo di ragazzi incappucciati, è stato circondato e spintonato. Uno dei ragazzi, inoltre, gli ha persino strappato di mano il registratore. Sempre ieri ad un cameraman della RSI è stato impedito di riprendere immagini dall'alto. Alla luce di questi atti, e di analoghe manifestazioni di ostilità verso i giornalisti in precedenti occasioni, l'Associazione ticinese dei giornalisti (ATG) ha espresso oggi un richiamo al rispetto per il lavoro dei giornalisti e un appello affinchè nell'approccio agli autogestiti le cose possano cambiare.
Azione di pulizia dei muri imbrattati
TiPress 06.06.2021, 17:11
Il Caffè: "Da settimane i poliziotti avevano chiesto le planimetrie dell'ex Macello"
Nuove ombre si affacciano sulla decisione di sgomberare e abbattere parte dell'ex Macello di Lugano, simbolo dell'autogestione in città, la settimana scorsa e sul quale la procura ticinese ha aperto un'inchiesta.
Stando a quanto pubblicato oggi dal domenicale il Caffè, alcune settimane fa la polizia avrebbe chiesto e ottenuto le planimetrie dello stabile, poi demolito. In particolare, le forze dell'ordine avrebbero voluto conoscere dai funzionari del comune quali parti dell'immobile fossero protette come beni culturali e quali no.
Il giorno dopo il corteo
Il Quotidiano 06.06.2021, 21:00