Non un regolamento di conti, ma una banalissima schermaglia automobilistica a suon di fari abbaglianti (i cosiddetti “bilux”). Ci sarebbe questo dietro il fatto di sangue avvenuto venerdì sera lungo la A2, all’altezza di Gorduno. Le due fazioni, insomma, non si conoscevano. È perlomeno quanto emerso finora dall’inchiesta, da cui trapelano altri importanti dettagli. Per ferire i due cittadini albanesi il 32enne kosovaro ha utilizzato una forbice, presa dal cruscotto della vettura. Uno è stato colpito al petto, uno al braccio. Ricoverati d’urgenza al San Giovanni di Bellinzona, il 34enne e il 41enne sono fortunatamente fuori pericolo. Tanto che la polizia ha già potuto interrogarli nella serata di sabato.
Il 32enne kosovaro – hanno accertato le indagini – stava rientrando dalla Svizzera interna, dove era andato a prendere all’aeroporto suocera e cognato. Giunto in Ticino, dopo Biasca è cominciato il battibecco a distanza con l’altro veicolo, su cui si trovavano i cinque albanesi (due residenti oltralpe e tre in Italia). A Bellinzona Nord la loro auto si è fermata sulla corsia di emergenza. E così ha fatto il 32enne, che sarebbe stato picchiato dai due senza mai scendere dalla macchina. A quel punto la reazione, a suo dire scattata per difendersi.
L’uomo, incensurato, deve rispondere ora di tentato omicidio. Contro tutte le altre sette persone la procuratrice pubblica Pamela Pedretti ha ipotizzato invece (sempre in via principale) il reato di aggressione.
Francesco Lepori