Ticino e Grigioni

Una manovra da 185 milioni

Presentato il pacchetto per riportare in pareggio i conti ticinesi entro la fine della legislatura

  • 26 aprile 2016, 13:00
  • 7 giugno 2023, 19:31
Governo al gran completo per presentare il frutto di un lungo lavoro

Governo al gran completo per presentare il frutto di un lungo lavoro

  • ©Ti-Press/Carlo Reguzzi

Centoquarantuno milioni nel 2017, 168 nel 2018 e 185 nel 2019: è quanto inciderà sulle finanze cantonali il pacchetto di misure presentato oggi (martedì) dal Consiglio di Stato per raggiungere entro la fine della legislatura un sostanziale pareggio di bilancio senza aumentare il coefficiente di imposta. Un pacchetto senza il quale il disavanzo continuerebbe a salire, fino a toccare i 182 milioni nel 2019.

Nelle scorse settimane si era parlato di un'operazione da 180 milioni, cifra da rivedere al rialzo. Solo poco più di un terzo dei provvedimenti annunciati, 67 milioni, richiede il nullaosta del Gran Consiglio. La manovra non permetterà però di riassorbire i deficit accumulati dal 2004 e in particolare dal 2008, da quando una serie di eventi esterni (finanziamento delle cure ospedaliere, BNS, crollo del gettito delle banche,...) grava per 300 milioni sulle casse pubbliche. Il traguardo seguente sarà quello di ammortizzare le perdite come previsto dal freno ai disavanzi.

L'evoluzione dei conti pubblici con e senza manovra

L'evoluzione dei conti pubblici con e senza manovra

  • rsi/px

Dove si taglia, dove si incassa

Ma quali sono gli ambiti di intervento individuati per raggiungere l’obiettivo? In termini generali tutti quei settori dove lo Stato fornisce prestazioni. Ad esempio l’amministrazione pubblica, come la revisione dell’Ufficio tecnico del servizio circolazione, la chiusura parziale degli uffici periferici di esecuzione, fallimenti, registri e stato civile. Le riorganizzazioni permetteranno di risparmiare 12 milioni, confermata la soppressione di 44 posti di lavoro. E ancora la formazione professionale e le indennità straordinarie di disoccupazione, che verranno tagliate. Ma anche i costi dell’assistenza sociale e per prestazioni complementari saranno contenuti. Il totale delle misure per prestazioni ammonta a 40 milioni.

Tagli alle indennità straordinarie di disoccupazione

Tagli alle indennità straordinarie di disoccupazione

  • ©Ti-Press/Carlo Reguzzi

Se si agisce sul fronte delle spese, anche su quello delle
entrate il Governo intende aumentare gli introiti. L’aumento dei ricavi più sostanzioso sarà garantito dalla modifica del valore delle stime immobiliari con 30 milioni. In totale i ricavi supplementari ammontano a 52 milioni.
I comuni, inoltre, trarranno beneficio dalla manovra e per questo parteciperanno finanziariamente ai compiti del cantone. Per loro, l'effetto complessivo sarà neutro.

Linee direttive e piano finanziario

Il totale delle spese fino al 2019 continuerà comunque ad aumentare, di 100 milioni fino a toccare i 3,7 miliardi, ma nel contempo saliranno anche i ricavi, di 190 milioni. Si stima un disavanzo contenuto a 9 milioni nel 2018, per tornare a un risultato d'esercizio nelle cifre nere l'anno successivo. Questi i dati contenuti nel piano finanziario di legislatura, che il Governo ha presentato insieme alla manovra e alle linee direttive del suo programma, riassunte in 56 schede che vanno dalla riforma della scuola dell'obbligo al coordinamento del sistema sanitario cantonale, passando per il turismo, AlpTransit, la lotta al dumping, la minaccia terroristica e l'energia.

Stipendi e pensioni dei ministri

Contemporaneamente sono stati pubblicati due messaggi: con il primo il Consiglio di Stato propone di rivedere la legge sugli stipendi dei dipendenti cantonali e dei docenti, una norma del 1954 già ritoccata una novantina di volte. Le principali novità sono la nuova scala stipendi e la riduzione delle funzioni, da 560 a 380 nell'amministrazione e da 123 a 38 nelle scuole. Una norma transitoria garantirà a tutti l'ultimo stipendio percepito, anche in caso di ricollocazione in una classe inferiore. Con il secondo si propone di risolvere l'annosa questione della pensione dei membri del Governo. La soluzione auspicata ricalca in parte quella transitoria adottata dal Gran Consiglio il 23 febbraio 2015: i ministri non saranno assoggettati alla cassa pensioni del cantone come i normali dipendenti, ma verseranno un contributo pari al 9% dell'onorario coordinato (dedotta quindi una quota di 24'675 franchi). La differenza sta nel fatto che lo Stato, già garante delle prestazioni fornite dalla legge, non pagherà più a sua volta una quota paritaria, ritenuta "un aggravio ingiustificato per le casse pubbliche".

Quot/pon

Dal TG12.30:

02:10

Ticino, ecco il pacchetto per il pareggio dei conti

Telegiornale 26.04.2016, 14:30


02:21

CSI 18.00 del 26.04.2016 - Il servizio di Michele Rauch

RSI Info 26.04.2016, 19:48




01:46

CSI 18.00 del 26.04.2016 - Il servizio di Amanda Pfaendler

RSI Info 26.04.2016, 19:50



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