Ticino e Grigioni

Una riforma che fa discutere

I partiti ticinesi si spaccano nei giudizi sul messaggio del Governo sulla fiscalità delle persone fisiche; il PS valuta il lancio di un referendum

  • 13 luglio 2023, 18:45
  • 13 luglio 2023, 21:28
06:36

Riforma fiscale, Bellinzona propone nuovi sgravi

SEIDISERA 13.07.2023, 18:19

  • RSI
Di: Seidisera/QUOT/sdr 

La discussione attorno alle riforma della fiscalità delle persone fisiche formulata nel messaggio del Governo, presentata giovedì mattina a Bellinzona dal Consigliere di Stato Christian Vitta, si preannuncia accesa. Per PS e Verdi favorisce i redditi più alti; l'innalzamento del moltiplicatore cantonale è invece il principale nodo per Il Centro e l'UDC; per la Lega è solo una mini riforma mentre si dice soddisfatto il PLR.

Felice Dafond (PLR), presidente dell'Associazione ticinese dei Comuni, coinvolti pure loro dalla riforma tributaria visto che il loro gettito fiscale diminuirà dal 2025 di 33 milioni, ritiene che le misure contenute in questo pacchetto sono interessanti per i Comuni e vanno sostenute. "Sulla bilancia - dice Dafond ai microfoni della RSI - va messo sia la maggior capacità di attrarre nuovi contribuenti rispetto al minor gettito di questo pacchetto e sicuramente la maggiore attrattività ci permetterà di ulteriormente migliorare il gettito".

Sul fronte opposto, come detto, Verdi e il Partito socialista. La copresidente del PS, Laura Riget, trova "incomprensibile in questo momento andare a proporre dei nuovi sgravi fiscali, soprattutto a beneficio delle fasce più benestanti della nostra popolazione".

Iniqua e provocatoria: così Il Centro, dal canto suo, definisce questa riforma fiscale, criticando soprattutto l'aumento del coefficiente cantonale di imposta portato al 100%. Per il capogruppo Maurizio Augustoni è chiaro che "il Ticino deve essere più competitivo da un punto di vista fiscale. Il problema del messaggio del Consiglio di Stato è che propone di compensare queste minori entrate con un aumento generalizzato delle imposte cantonali al 3% e - dice - questo chiaramente non va bene, è inaccettabile. Non è pensabile ridurre le imposte ad alcuni aumentandole ad altri".

Per la Lega questa riforma ha degli aspetti positivi, anche se il ceto medio rischia di farne le spese a causa appunto dell'aumento del coefficiente cantonale di imposta. Per il portavoce Daniele Caverzasio qualcosa era già stato voluto nel Gran Consiglio - il riferimento è all'aumento del coefficiente di imposta dal 97 al 100. "Ci si aspettava con quel ricavato - spiega Caverzasio alla RSI - una politica di sgravi; è stato scelto di sgravare una parte importante ma che tocca una piccola marginalità della popolazione ticinese. Ci aspettavamo maggiore coraggio per andare anche a lasciare in tasca ai cittadini, soprattutto penso al ceto medio, qualcosina in più".

Ora tocca al Parlamento, ma a sinistra si valuta già l'ipotesi di un referendum, come ha spiegato Laura Riget (PS). "Noi siamo pronti in Gran Consiglio a cercare con gli altri partiti di trovare un compromesso per migliorare questa riforma - chiosa infine - per rendere anche l'impatto finanziario negativo più basso. Però, se questo non sarà possibile, valuteremo anche il lancio di un referendum".

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