Morire per un’esplosione, costruendo bombe a mano. E’ successo proprio 100 anni fa, il 7 giugno del 1918, in piena Prima Guerra Mondiale. Una tragedia dimentica in cui alla periferia di Milano morirono 59 persone, 52 di loro ragazze, tra i 16 e i 30 anni. Giovani donne chiamate a rifornire di armi gli uomini partiti per il fronte.
Tra i primi soccorritori anche Ernest Hemigway, allora appena diciannovenne e volontario per la Croce rossa. Mai furono chiarite le cause di quella che viene considerata la più grande tragedia industriale italiana, all’interno di una fabbrica di proprietà svizzera e francese.
Lo stabilimento di Castellazzo di Bollate
Una tragedia dimenticata perché nel pieno di quel conflitto la censura fece in modo che i giornali ne parlassero solo in modo vago. Solo molto più tardi nel 2010 il parroco di Bollate scoprì in un ripostiglio il drappo funebre di quelle esequie e ricostruì l'intera vicenda. Un dramma dimenticato, di ragazze morte per costruire bombe a mano.
Roberto Porta
Il "Criceto" di Roberto Porta
Scopri di più: