La spedizione sulla traversata Chamoix-Zermatt, conclusasi con la morte di quattro partecipanti e il ferimento degli altri 10 (di cui 5 gravi) sulla Pigne d'Arolla, ha colpito profondamente l’ambiente delle guide alpine del Ticino e dell’Insubria. L’uscita (iniziata il 26 aprile e che avrebbe dovuto terminare il 1. maggio) era infatti stata organizzata dalla MLG Mountain Guide di Chiasso. Tra le vittime figura anche il contitolare dell’azienda: il 59enne Mario Castiglioni che con la moglie guidava il gruppo sulla Haute Route.
La conferma è giunta lunedì in serata a Como, dove vivono i suoi tre figli. Nato in riva al Lario, da qualche anno si era trasferito in Ticino con la consorte di origine bulgara prendendo casa in Valle di Muggio e, nel 2015, aveva aperto l'agenzia che organizzava escursioni in montagna. Da oltre 25 anni il comasco aveva fatto della sua passione per la montagna la sua professione. Al suo attivo aveva ascese di primo piano, tra cui anche alcuni 8'000.
Al momento non è dato sapere se tra le vittime della tragica uscita che ha visto i partecipanti costretti a passare la notte all'aperto, a circa 3'200 metri, con temperatura fino a -20 gradi, per l'impossibilità di raggiungere il rifugio Des Vignettes a causa di una tempesta, vi siano altri ticinesi. I 14 facevano parte di due distinte comitive, una di 10 e una di 4 persone di varie nazionalità, tra cui anche italiani, tedeschi e francesi. "L'identificazione delle vittime è ancora in corso", ha riferito all'ANSA il portavoce della polizia cantonale vallesana, Markus Rieder. Le autorità hanno contattato l'agenzia MLG Mountain Guide per acquisire l'elenco dei partecipanti all'uscita partita da Chiasso con un minibus alla volta di Chamonix.
Diem/ANSA/Notiziario 23.00
RG delle 12.30 del 1° maggio 2018; il servizio di Pervin Kavakcioglu
RSI Info 01.05.2018, 14:30
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