"Dopo i guai con la IPUS di Chiasso ci hanno convinti a proseguire gli studi a Disentis". Emergono nuovi dettagli sul caso Unipolisi, la sedicente università con sede legale in Vallese e didattica nei Grigioni finita nel mirino della procura ticinese. Fra le vittime del presunto raggiro che ha portato in carcere i responsabili della società ci sono anche ex studenti dell'istituto di Chiasso, un altro ateneo sui generis chiuso nel 2016 per l'utilizzo illegale in Ticino del termine universitario.
All'incirca 25 dei 150 studenti iscritti dal febbraio 2017 ai corsi di fisioterapia e infermieristica si sono già rivolti a un legale. Pretendono la restituzione delle rette (8-10'000 euro annui), ma anche dei propri dossier finiti sotto sequestro. Inoltre vorrebbero anche trovare una soluzione per poter portare a termine la propria formazione. Una formazione che non avrebbe dato loro alcun diploma suscettibile di permettergli di avviare una carriera professionale. Tra chi reclama il dovuto ci sono anche alcuni docenti.
Unipolisi su Twitter si presenta quale istituto ticinese
Dietro l'IPUS e l'Unipolisi ci sono le stesse persone ai vertici. La migrazione della scuola da Chiasso ai Grigioni era stata segnalata dalle autorità ticinesi a quelle di Coira a fine 2016. Allora si parlava però della possibilità che gli studenti potessero trasferirsi in Mesolcina. Ma non era emerso un coinvolgimento della coppia nota per essere a capo dell'istituto di Chiasso. La direzione era diversa. Il legame divenne però esplicito, durante il processo in Pretura per il caso IPUS celebrato lo scorso novembre, un mese prima degli arresti.
Le autorità retiche si erano mosse per e-mail
Le autorità retiche, ricevuta la segnalazione dal Ticino, si erano mosse nei confronti di Unipolisi. Avevano contattato la società per e-mail senza mai ottenere risposta. "Nei Grigioni si può effettuare una formazione universitaria soltanto con l'autorizzazione cantonale, nel rispetto delle leggi cantonali e federali. Questo istituto non ha mai chiesto un'autorizzazione. Li abbiamo quindi informati che ne avevano bisogno, altrimenti la loro attività è illegale", spiega alla RSI il consigliere di Stato Martin Jaeger. E aggiunge: "Dal 2012 ci sono stati diversi casi. Qui in Mesolcina ci sono state 4 cosiddette università... le abbiamo avvisate che le avremmo multate. In seguito alcune si sono trasferite, altre sono semplicemente sparite".
A Disentis, la breve parentesi di presenza dell'Unipolisi, ha lasciato un ricordo fugace. Come confermano a Marco Petrelli alcune persone venute in contatto con alcuni degli studenti e i loro insegnanti che, a volte, sono saliti in Surselva.
CSI/Quot/BRav/Diem
Raggiro Unipolisi
Il Quotidiano 07.02.2018, 20:00
Le università fittizie e i Grigioni
Il Quotidiano 07.02.2018, 20:00
Dalla radio
Contenuto audio
CSI 18.00 del 07.02.18: il servizio di Romina Lara
RSI Info 07.02.2018, 19:05
CSI 18.00 del 07.02.18 la risposta di Martin Jaeger
RSI Info 07.02.2018, 19:06
CSI 18.00 del 07.02.18: Il servizio da Disentis di Marco Petrelli
RSI Info 07.02.2018, 19:08