Il terrapieno su cui appoggiare il ponte militare che ricollegherà alta e bassa Vallemaggia sarà pronto forse per mercoledì. I lavori preliminari sono infatti pressoché terminati.
“Le difficoltà erano di doppia natura: non sapevamo cosa avremmo trovato nel sottosuolo e la tempistica della realizzazione delle fondazioni. Normalmente per realizzare una infrastruttura del genere ci vogliono mesi”, spiega il direttore della divisione costruzioni del Canton Ticino, Diego Rodoni.
Fortunatamente il ritorno del maltempo venerdì scorso non ha rallentato più di tanto i lavori e si è potuto continuare a lavorare anche nel finesettimana. I pali di fondazione e le travi che fungeranno da spalla del ponte sono stati collocati nella loro sede. “Dobbiamo ancora portare il terrapieno alla quota definitiva, forse mercoledì consegneremo tutto ai militari”
I militari lavoreranno di notte, con una serie di carrucole, e avranno bisogno di almeno quattro giorni: “Inizieremo ogni sera alle 23 per terminare a mezzogiorno del giorno dopo”, spiega il divisionario Maurizio Dattrino. “Sono strutture metalliche, sarebbe estremamente difficile lavorare di giorno. E il fabbisogno di acqua per i militi sarebbe enorme”. A lavori terminati, sarà il Cantone a gestire l’opera, regolando il traffico con un semaforo.
Si tratta di un passo estremamente importante per riportare la valle alla vita, come spiega la sindaca di Cevio Wanda Dadò: “Sul nostro territorio ci sono imprese e artigiani che devono poter lavorare. Senza dimenticare alberghi e ristoratori. Dalla Val Rovana alle zone di Fusio e Mogno, ma anche Cevio, Bignasco, Cavergno, ci sono alberghi e ristoranti aperti ma semivuoti. Questo fa male”.
Il ponte militare dovrà servire la valle per almeno qualche anno, il tempo di progettarne e realizzarne uno definitivo.