Nessun allarme, ma un po' di affanno, alla sede luganese del Servizio trasfusionale: "C'è una certa carenza di sangue", spiega Mauro Borri, direttore operativo del Servizio trasfusionale della Svizzera italiana. "Più che altro una certa 'tensione' da parte nostra: stamattina il frigo era abbastanza vuoto. Sappiamo comunque che la gente risponde molto bene".
"La nostra richiesta: prendete un appuntamento per donare il sangue", aggiunge Borri. Per fortuna, nonostante le vacanze tengano lontano parecchi donatori, c'è chi non si tira indietro. "Un senso civico e un dovere verso la comunità", racconta un donatore. "L'ho sempre vissuta come una cosa giusta da fare".
In questo momento, il servizio è un po' preoccupato dall'aumento dei contagi da Covid 19 anche se, ricorda l'esperto, la malattia non è trasmissibile con la trasfusione di sangue. "Abbiamo delle persone che, contattate, risultano malate o recentemente state a contatto con dei malati", spiega Borri. "Quindi non possono venire a donare".
Per facilitare le cose, la lista dei Paesi che impongono un blocco temporaneo alla donazione è stata accorciata. "Quest'anno abbiamo un nuovo test che ci permette quindi di accettare anche quei donatori che tornano dalla Croazia o dalla Grecia, zone dove la gente va molto volentieri", conclude Borri.
I prelievi vengono eseguiti negli ospedali di Lugano, Bellinzona e Locarno. Tutte le informazioni al sito www.donatori.ch.