Ticino e Grigioni

Violenza carnale: prosciolto il cittadino afgano

La Corte delle assise criminali ha scagionato il 26enne che era accusato di aver stuprato una giovane donna

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Aula penale Lugano

L'aula penale di Lugano

  • Immagine d'archivio Tipress
Di: RG/RSI Info

La Corte delle assise criminali di Lugano ha prosciolto il 26enne afgano, che lo scorso 16 luglio era finito a processo per violenza carnale. Questa la sentenza comunicata martedì per iscritto alle parti dal giudice Mauro Ermani. L’imputato era accusato di aver stuprato, la sera del 21 maggio 2018, una giovane con cui aveva allacciato una relazione.

In aula l’accusa aveva spiegato che il 26enne - che in quel periodo stava osservando il Ramadan - dopo essere tornato con la donna nel proprio appartamento per mangiare una pizza, dicendole che ci sarebbero state anche altre persone, l’aveva forzata ad avere un rapporto sessuale. E questo pur sapendo bene, secondo l’atto d’accusa della procuratrice pubblica Anna Fumagalli, che la ragazza era ancora vergine e malgrado abbia tentato di allontanarlo per due volte prima che si consumasse il rapporto. Essendo lei testimone di Geova, avrebbe dovuto aspettare il matrimonio.

“Anche io ero vergine” ha dichiarato l’uomo in aula, una novità in contrasto con altre prove agli atti, salvo poi smentirsi più tardi su questo punto. Interrogato sulla dinamica precisa dei fatti, ha continuato a ribattere che lei era consenziente.

Secondo l’accusa, che ha chiesto una condanna a 34 mesi, non opponendosi a una parziale sospensione della pena, l’imputato “ha agito con premeditazione” e “ha leso la libertà sessuale di una persona fragile per dare sfogo alle sue pulsioni”. Da parte sua, il difensore David Simoni ha chiesto il proscioglimento invocando il principio in dubio pro reo.

RG delle 12.30 del 16.07.24, il servizio di Romina Lara

RSI Info 23.07.2024, 18:02

  • Mauro Ermani
  • Anna Fumagalli
  • David Simoni
  • Lugano

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