Ticino e Grigioni

Zali-Sommaruga, prove d’intesa

Primo incontro personale dopo l’addio di Leuthard. Sotto la lente soprattutto il dossier A2-A13. Zali: "Prossimamente all'USTRA a Berna"

  • 29 agosto 2019, 20:20
  • Ieri, 21:17
03:41

CSI 18.00 del 29.08.2019: le spiegazioni di Alessandro Broggini sull'incontro tra Claudio Zali e Simonetta Sommaruga

RSI Info 29.08.2019, 20:18

  • Ti-Press
Di: CSI/dielle 

Il primo faccia a faccia Zali-Sommaruga. È quello che si è consumato oggi (giovedì) a margine dell’intervento della consigliera federale a capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) al portale nord della galleria di base del Monte Ceneri, per fare il punto sui lavori a un anno dall’apertura del tunnel.

I due politici si sono appartati negli uffici prefabbricati di AlpTransit immediatamente dopo la visita al tunnel e la riunione è durata un’ora buona.

A2-A13, Sommaruga: “Le spiegazioni a Berna”

L’incontro tra il direttore del DT e la consigliera federale è servito anche per affrontare la spinosa questione del collegamento autostradale A2-A13 nel Locarnese. Un collegamento per il quale nelle scorse settimane da Bellinzona sono partite “stilettate” all’indirizzo dell’Ufficio federale delle strade (USTRA), "reo" di aver pubblicato un bando di concorso per l'adeguamento del progetto, considerato definitivo dal Governo ticinese (vedi correlati).

Zali, interrogato in proposito, ha spiegato di non aver ricevuto particolari spiegazioni da Sommaruga, “che mi ha rinviato a un colloquio a Berna con il direttore dell’USTRA che farò nelle prossime settimane. Credo comunque che la polemica vada smorzata e che ci sia spazio per capirsi e risolvere la questione insieme”.

Sulle 30'000 ore messe a bando per l’adeguamento del progetto, il direttore del DT resta comunque scettico, “ma non era la consigliera federale a potermi dare risposta. Si è annotata il tema e ne discuterà appunto con i vertici dell’USTRA”.

Il consigliere di Stato ha spiegato poi di aver puntualizzato la compatibilità del progetto ticinese con la particolarità del Piano di Magadino e con le aspettative della popolazione. “Uno stravolgimento di questa impostazione non verrebbe quindi accettato".

“Stuzzicato” sul perché non rivolgersi alla filiale USTRA in Ticino, andando invece fino a Berna, Zali ha dapprima definito la domanda “birichina” per poi glissare sui rapporti con la sezione ticinese: “Diciamo che le decisioni si prendono a Berna se il tema è di importanza strategica come in questo caso”.

E sulla difficile comunicazione tra USTRA Ticino e DT, Simonetta Sommaruga, non senza un sorriso, ha spiegato che nello scambio “molto buono, aperto e positivo abbiamo parlato anche di questo, ma non voglio entrare nei dettagli di quel che abbiamo discusso”.

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