La RSI e tutta la SSR adempiono il loro mandato in molti modi: tra questi anche un’attenzione particolare ai bisogni delle persone colpite da disabilità sensoriali.
I sordi (circa 10 mila in Svizzera e oltre 300 nella sola Svizzera italiana) e i deboli d’udito (600 mila nel Paese) sono uno di questi segmenti. Da decenni la collaborazione tra la RSI e le Associazioni regionali di categoria ha dapprima portato a una percentuale sempre maggiore di produzioni televisive sottotitolate, poi alla versione in lingua dei segni del TG delle ore 18.
L’impegno preso con le Associazioni mantello porta ora a un ulteriore, ambizioso traguardo: da lunedì 8 ottobre ad essere offerto in lingua dei segni sarà il Telegiornale principale delle ore 20.
Per vederlo occorre unicamente una cosiddetta Smart-TV munita di collegamento internet (lo sono, da vari anni, tutti i moderni apparecchi in commercio): basterà premere il tasto rosso sul telecomando.
Il TG 20 in lingua dei segni sarà fruibile anche in streaming online su PC, tablet e smartphone all’indirizzo www.rsi.ch/tglis .
L’offerta in questo ambito è andata gradualmente ampliandosi: sin dal 2010 RSI sottotitola, alla pagina 777 di Teletext, i programmi diffusi in prima serata e mette mensilmente a disposizione delle persone ipovedenti, sul secondo canale audio, l’audiodescrizione di alcune fiction.
Dal febbraio 2014, ad essere sottotitolati sulle 24 ore (sempre alla pagina 777 di Teletext) è il 50% dei programmi.
Infine - altra novità - dal 25 febbraio 2018, la domenica mattina alle ore 10, su LA 1, va in onda, una volta al mese, la rubrica Segni, a cura di Consuelo Marcoli, presentata in lingua dei segni da persone sorde: ogni puntata propone un reportage in cui vengono affrontati temi legati al mondo della sordità e delle persone deboli di udito (www.rsi.ch/segni).