Dal 6 ottobre

Paganini, la nuova stagione

LA 1, la domenica alle 10.30: da Stravinskij alla danza 

  • 30 settembre, 11:37
00:38

Paganini

RSI Alla RSI 25.09.2024, 13:58

  • RSI / Loreta Daulte


La nuova stagione di Paganini si apre – domenica 6 ottobre, dalle 10.30 su RSI LA 1 – con un salto all’indietro di 111 anni, più precisamente a quel 29 maggio 1913 che vide vacillare e ridefinire i canoni estetici dell’Occidente musicale. La prima della Sagra della primavera al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi si configurò infatti come uno scontro epocale tra passato e futuro, quasi sublimando quel presente che stava esaurendo l’irripetibile – per fertilità e prosperità – fase storica conosciuta come Belle Époque. 

Igor’ Stravinskij – ma con lui c’erano anche l’impresario Sergej Djagilev e il coreografo Vaclav Nižinskij – stava scrivendo la storia (una nuova storia) facendo macerie artistiche di tutto ciò che lo aveva preceduto, e inevitabilmente gli alfieri della vecchia guardia – tra cui si distingueva Camille Saint-Saëns – non la presero affatto bene. 

Paganini prova a tratteggiare le diverse polarità in gioco in quella piega della storia, proponendo dapprima il capolavoro cameristico di Saint-Saëns (Il carnevale degli animali, nell’interpretazione di Mathieu Herzog con l’Orchestra da camera del Verbier Festival) e in seguito la Sagra della primavera, in un’interessantissima versione con Nicholas Collon e l’Aurora Orchestra dove – nella prima parte che precede l’interpretazione vera e propria, suonata a memoria da tutta l’orchestra (!) – una messinscena semi-teatrale restituisce le tensioni umane ed estetiche all’origine dell’opera. 

Anche in questa stagione, la trasmissione si porrà trasversale ai generi e alle dinamiche (regionali, nazionali e internazionali). 

Alcune anticipazioni? Musica classica, come da tradizione (con il concerto diretto da Paavo Järvi che lo scorso anno ha aperto il Lucerne Festival, nella puntata del 20 ottobre), ma anche le fondamenta del pop-rock che si fondono con il jazz, con la puntata del 27 ottobre dedicata ai Beatles (attraverso un documentario che racconta le origini del gruppo di Liverpool e la registrazione di un recente concerto del geniale pianista jazz Brad Mehldau che riprende i temi più celebri dei Fab Four). 

Paganini sfrutterà però la musica anche per allargare lo sguardo su temi più ampiamente culturali, storici e sociali: la puntata del 10 novembre sarà un’occasione per avvicinare la storia più o meno recente dell’Albania, attraverso le vicende di alcuni suoi musicisti. 

Alcuni aspetti della cultura musicale della Svizzera italiana verranno toccati nelle puntate del 17 novembre (monograficamente dedicata a Mando Bernardinello, il regista luganese recentemente scomparso che è stato autore di alcune delle più importanti registrazioni musicali RSI degli ultimi quarant’anni) e nella puntata del 1 dicembre, interamente dedicata (con la diffusione in prima assoluta di un nuovo documentario di Fabio De Luca) alla celebre Radiosa, l’Orchestra di musica leggera della RTSI che per mezzo secolo è stata una delle anime musicali della nostra regione. 

Paganini – dopo la puntata dedicata agli aspetti estetici e ideali della Nona sinfonia di Beethoven, il 15 dicembre – si avvicinerà al Natale con una puntata colorata dedicata all’altro suo tema elettivo, ovvero la danza, in onda il 22 dicembre. 

LA 1, da domenica 6 ottobre, 10.30 

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