Modem evento, quando l’informazione va tra la gente
La partita del Polo
Una serata pubblica in cui si confronteranno favorevoli e contrari al progetto del Polo sportivo e degli eventi (PSE) di Lugano
Martedì 9 novembre, ore 20.00 nella sala polivalente del Campus Est di Viganello della SUPSI
Il 28 novembre i cittadini di Lugano decideranno il destino del Polo sportivo e degli eventi (PSE). Un progetto da oltre 370 milioni di franchi che, oltre a voler dare uno sviluppo al quartiere di Cornaredo (zona nord di Lugano), unisce vari obiettivi. Su tutti quello di avere delle strutture all’avanguardia atte a garantire alle società sportive spazi moderni e conformi alle esigenze delle leghe nazionali (pensando al Football Club Lugano).
Il piano comprende uno stadio e un palazzetto dello sport, un centro sportivo nella zona del Maglio; ma anche due torri per attività commerciali e amministrative, che da subito hanno sollevato criticità, nonché autosili, palazzine abitative e un parco urbano. Il tutto in un pacchetto unico e inscindibile.
“Modem” va sul territorio e organizza una serata pubblica in cui si confronteranno favorevoli e contrari. La popolazione è invitata a partecipare all’incontro, in cui interverranno:
Cristina Zanini Barzaghi, municipale PS Lugano;
Roberto Badaracco, municipale PLR Lugano;
Matteo Poretti, membro dell’MPS, che ha lanciato il referendum;
Martino Rossi, Comitato contrario al PSE.
Una sintesi del dibattito sarà diffusa mercoledì 10 novembre alle ore 8.20 su Rete Uno, mentre la versione integrale della serata potrà essere riascoltata o scaricata all’indirizzo: rsi.ch/modem
Volete partecipare alla serata? Prenotate il vostro posto su rsi.ch/eventi
Modem: da 21 anni informazione all’insegna della pluralità
Era il 23 ottobre 2000 quando, attraverso la voce di Matilde Casasopra, prendeva il via Modem, la trasmissione di approfondimento giornalistico di Rete Uno. Ne abbiamo approfittato per rivolgere alcune domande al responsabile di redazione Roberto Porta.
Roberto, che riflessioni affiorano guardandosi indietro dopo tutti questi anni?
Affiorano l’energia e la passione con cui lavora questa redazione per offrire ogni giorno, dal lunedì al venerdì, un programma di approfondimento su temi di stretta attualità. E affiora anche la consapevolezza che sarebbe meglio parlare di redazioni al plurale e dei tanti colleghi che si sono succeduti nella gestione di questo programma. Una trasmissione seguita, ne abbiamo riscontri costanti, da un pubblico fedele, pronto a concentrarsi per una trentina di minuti per conoscere meglio il tema del momento. E anche a questo pubblico va il nostro ringraziamento.
Come scegliete i temi da affrontare?
È l’attualità a fornirci i temi del momento. Alla redazione il compito di scegliere. La priorità è data a temi locali e nazionali, senza però trascurare argomenti internazionali. Ma non è soltanto una questione di temi. Modem si è data anche l’obiettivo di allargare costantemente il numero dei propri ospiti, tra esperti, politici e testimoni diretti di un avvenimento. Compito fondamentale per garantire una giusta pluralità delle voci. Una varietà di opinioni che rappresenta uno dei mandati essenziali del servizio pubblico radiotelevisivo.
Negli ultimi tempi alcuni servizi realizzati per Modem hanno ricevuto degli importanti riconoscimenti. Immaginiamo la grande soddisfazione da parte vostra.
Fa sempre molto piacere vedere che il nostro lavoro viene riconosciuto. Un momento di soddisfazione ma anche uno sprone per continuare su questa strada, lungo questo percorso che ormai dura da più di venti anni.
Con i “Modem Evento” vi avvicinate al territorio e alla gente, come ad esempio quello relativo alla votazione sul Polo sportivo di Lugano. Un bilancio?
Usciamo da una pausa forzata dovuta alla pandemia. “Modem evento” è un appuntamento importante per la nostra trasmissione perché ci permette di essere più vicini al nostro pubblico e al territorio di cui parliamo. E’ stata finora un’esperienza di certo positiva, che ci ha permesso di essere più vicini ai nostri ascoltatori e che cercheremo di valorizzare ulteriormente anche in futuro.
Da chi è composta, anche storicamente, la redazione di Modem? Come sta cambiando?
Modem è nato 21 anni fa e ha visto transitare dalla sua redazione diverse decine di giornalisti. In questo momento stiamo vivendo una fase di importanti cambiamenti. Nel corso del 2020 abbiamo visto la partenza di alcune colonne portanti della redazione, Bettina Müller e Nicola Lüönd e Renato Minoli, (andato in pensione,), colleghi rimasti nella nostra redazione per una decina di anni. Siamo dunque affrontando una fase di rinnovamento, ma non è la prima volta che questo accade nei 20 anni di vita della nostra trasmissione. Ora si apre una nuova sfida, dal 12 novembre Modem andrà anche in televisione, un passo in più per questa trasmissione. E abbiamo anche l’obiettivo di accrescere la nostra presenza e la nostra visibilità online. Insomma, si apre una nuova stagione, con elementi di novità ma anche con la volontà di rimanere lungo il percorso tracciato dalla nostra ventennale trasmissione.