Da lunedì 30 agosto a venerdì 3 settembre va in onda su LA 1 alle 20.40 “Non te lo dirò mai”, una serie incentrata sulla passione travolgente per i funghi nella Svizzera italiana.
Tra misteri, aneddoti, trucchi, abitudini, sei appassionati e appassionate aprono le porte dei “loro” boschi. Luoghi custoditi gelosamente e incredibilmente affascinanti che saranno lo spunto per raccontare storie di vita in cui magari qualcuno si riconoscerà.
Abbiamo incontrato la conduttrice Alice Pedrazzini per farci raccontare qualcosa in più su questo programma. prodotto da Daniela Tami.
Lunedì parte dunque n programma sui funghi dal titolo decisamente curioso. Parlaci un po’ di questa tua nuova avventura e di come è nata.
Tutto è partito dal desiderio di Matteo Pell, responsabile di Programmi e Immagine RSI, i di raccontare in cinque episodi una delle passioni che contraddistingue una gran parte della popolazione svizzera italiana: quella per i funghi. L’idea era quella di trovare persone disposte a guidarci in quest’universo, rivelandoci i loro luoghi segreti, le loro abitudini, le loro tradizioni fino a quel momento custoditi gelosamente.
Era forse questa la sfida più grande e mai avrei pensato di trovare così tanti appassionati e appassionate disposte ad aprirci le porte dei loro boschi e in un certo modo anche della loro intimità. Ognuno di loro ha la propria personalità e la propria storia. Si va dall’84enne che raccoglie una trentina di qualità diverse, alla giovane coppia di fungiatti, alla zia con il piccolo nipotino, all’uomo dell’amanita cesarea”, per arrivare a un ex sportivo d’élite che vive con spiritualità il bosco.
Tu sei apprezzata giornalista di Modem (nel 2020 e nel 2021 nominata due volte per il Swiss Press Award), ma ti abbiamo visto anche nel programma “In cammino sul crinale” la scorsa estate. Possiamo dire che le trasmissioni a contatto con la natura ti si addicono…
Mi sembra davvero difficile non farsi coinvolgere dallo splendore di tutto quello che abbiamo attorno sul nostro territorio! La vera sfida consiste poi nel trasmettere immagini, odori, sensazioni, emozioni che rendano giustizia alla realtà.
Come l’anno scorso sul crinale, anche questa volta ho avuto la fortuna di lavorare con una squadra incredibile capitanata da Stéphan Chiesa e Daniela Tami. La speranza è quella di essere riusciti a rendere onore al nostro territorio. Ma non è stato per nulla facile: lavorando per l’informazione pensavo di essere pronta a far fronte a cambiamenti repentini di programma, ma non mi rendevo conto di cosa significasse stare alle regole della natura. Le variabili sono molteplici, fra piogge, temperatura, vento, disponibilità dei vari personaggi… e ovviamente l’incognita dei funghi.
Non vogliamo assolutamente “spoilerare” il programma, ma sembrerebbe che le piogge di quest’estate siano state propizie…
In realtà per permettere la messa in onda del programma nel periodo di raccolta dei funghi, a inizio settembre, abbiamo “girato” le puntate a stagione non ancora iniziata con temperature basse e nel pieno di copiose precipitazioni. In queste condizioni è stato ancora più fondamentale affidarsi a delle vere fungiatte e dei veri fungiatt, che avevamo scovato con una ricerca a tappeto nella fase precedente. Ed è così che alcune preziose sentinelle, sparse su tutto il territorio, ci hanno aiutato a trovare funghi … e storie incredibili già a inizio agosto.
C’è qualche aneddoto o dietro le quinte divertente che ci puoi raccontare?
Chi conosce il mondo dei fungiatt sa che non c’è nulla di più segreto dei luoghi di ricerca. Immaginatevi convincere qualcuno a portarvici, con telecamere, microfoni, e drone. Sembra impossibile, eppure…
Per quel che riguarda le riprese, in realtà già come per il programma “In cammino sul crinale”, quando si lavora nella natura il dietro le quinte sarebbe da documentare a sua volta. Abbiamo vissuto situazioni tragicomiche: sprofondare tutti quanti nella “palta” (con serie difficoltà ad uscirne), perdersi nella nebbia, iniziare le riprese in due perché il resto della troupe era bloccato a fondovalle in un incidente con un animale selvatico…
Non a tutti i “fungiatt” piacciono i funghi a tavola. Tu da che parte stai?
Io non riesco a credere che qualcuno possa dire di no a un piatto di tagliatelle ai funghi misti appena raccolti… a un carpaccio di porcino o di amanita cesarea… a una salsa di spugnole. Io di certo non sono capace di resistervi!
Quando si parla di funghi, è sempre importante informare bene, sia per le norme vigenti sulla loro raccolta che per evitare brutte sorprese.
È forse importante però specificare che questa non è una trasmissione micologica, l’aspetto tecnico e scientifico non sarà preponderante.
In questo viaggio incredibile abbiamo comunque con noi un micologo, Eli Mordasini, che ci introdurrà alcune specie al di fuori dei grandi classici e incuriosirà e spronerà a saperne di più. Vedrete! È una persona che ha dedicato ai miceti una vita intera e che non vedo l’ora di farvi conoscere!