Di: Scrittore, poeta, traduttore (e molto tradotto), critico letterario illustre, insegnante. Tutto questo – oltre che cugino di Giovanni, letterato non meno noto di lui – è stato Giorgio Orelli, di cui martedì 25 maggio ricorrono i 100 anni dalla nascita. Airolese di nascita, bedrettese per parte di padre, leventinese di madre, asconese (ginnasio e liceo al Collegio Papio), poi friburghese per formazione, tra le voci più importanti della poesia italiana del Novecento, consacrato nel 2015 con la pubblicazione di Tutte le poesie negli Oscar Mondadori, il suo esordio in versi risale al 1944: con Né bianco né viola vince il Premio Lugano. L’ultima raccolta, Il collo dell’anitra, è del 2001.
La figura di Orelli (“un toscano nato in Ticino” lo definì Gianfranco Contini, suo maestro e tra i più grandi filologi era e resta particolarmente benvoluta a Bellinzona, dove ha insegnato (alla Commercio e poi al Liceo) e vissuto (nella frazione di Ravecchia). In sella alla sua bicicletta, ne percorreva quotidianamente le strade, fermandosi a parlare con chiunque lo interpellasse. Il 4 settembre 2020 gliene è anche stata dedicata una, proprio in prossimità degli istituti scolastici in cui ha insegnato per una vita intera).
Tra gli altri appuntamenti dedicati a Giorgio Orelli il giorno dell’anniversario, Uno Oggi (Rete Uno), Diderot (Rete Due) e, in TV, Filo diretto (LA 1, ore 12.05), che ospiterà Yari Bernasconi, giornalista e filologo, che proprio con una tesi su Orelli si è laureato e su di lui ha scritto ripetutamente.
Sul Canale Cultura RSI www.rsi.ch/cultura, verrà pubblicato un dossier speciale, che conterrà anche alcuni dei molti servizi dedicati a Giorgio Orelli dalla RSI in oltre 70 anni di attività, curato da Mattia Cavadini. Infine sul podcast RSI è riascoltabile la serie radiofonica Rileggiamo la Divina Commedia curata da Orelli insieme a Guido Calgari e Renato Regli nel 1965 mentre su Facebook RSI verrà postato un raro video della trasmissione TSI Vroum del 1972.
Scrittore, poeta, traduttore (e molto tradotto), critico letterario illustre, insegnante. Tutto questo – oltre che cugino di Giovanni, letterato non meno noto di lui – è stato Giorgio Orelli, di cui martedì 25 maggio ricorrono i 100 anni dalla nascita. Airolese di nascita, bedrettese per parte di padre, leventinese di madre, asconese (ginnasio e liceo al Collegio Papio), poi friburghese per formazione, tra le voci più importanti della poesia italiana del Novecento, consacrato nel 2015 con la pubblicazione di Tutte le poesie negli Oscar Mondadori, il suo esordio in versi risale al 1944: con Né bianco né viola vince il Premio Lugano. L’ultima raccolta, Il collo dell’anitra, è del 2001.
La figura di Orelli (“un toscano nato in Ticino” lo definì Gianfranco Contini, suo maestro e tra i più grandi filologi) era e resta particolarmente benvoluta a Bellinzona, dove ha insegnato (alla Commercio e poi al Liceo) e vissuto (nella frazione di Ravecchia). In sella alla sua bicicletta, ne percorreva quotidianamente le strade, fermandosi a parlare con chiunque lo interpellasse. Il 4 settembre 2020 gliene è anche stata dedicata una, proprio in prossimità degli istituti scolastici in cui ha insegnato per una vita intera).
Tra gli altri appuntamenti dedicati a Giorgio Orelli il giorno dell’anniversario, Uno Oggi (Rete Uno), Diderot (Rete Due) e, in TV, Filo diretto (LA 1, ore 12.05), che ospiterà Yari Bernasconi, giornalista e filologo, che proprio con una tesi su Orelli si è laureato e su di lui ha scritto ripetutamente.
Sul Canale Cultura RSI www.rsi.ch/cultura, verrà pubblicato un dossier speciale, che conterrà anche alcuni dei molti servizi dedicati a Giorgio Orelli dalla RSI in oltre 70 anni di attività, curato da Mattia Cavadini. Infine sul podcast RSI è riascoltabile la serie radiofonica Rileggiamo la Divina Commedia curata da Orelli insieme a Guido Calgari e Renato Regli nel 1965 mentre su Facebook RSI verrà postato un raro video della trasmissione TSI Vroum del 1972.