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Molto più di un'incoronazione

L'inviata RSI Laura Giovara ci racconta il dietro le quinte: il nuovo Re riuscirà a farsi amare?

  • 2 maggio 2023, 10:37
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Diciamolo subito.

Re Carlo III non brilla certo per popolarità.

Nella classifica dei reali più amati uscita pochi giorni fa, al primo posto c’è la sempre perfetta Kate Middelton, principessa del Galles.

Al secondo posto il marito nonché futuro erede al trono, principe William, terzi i loro figli. Carlo occupa appena la quinta posizione, la gente gli preferisce anche la sorella, la principessa Anna, al quarto posto.

Questo è un problema per Carlo III e per l’istituzione che rappresenta perché in una democrazia le monarchie dipendono dal consenso del pubblico. Con questa incoronazione si gioca quindi molto.

Vuole essere un sovrano moderno e ha già annunciato che ci saranno delle modifiche alla cerimonia dal rito antichissimo per renderla al passo con i tempi.

Re Carlo III ha riconosciuto che “il mondo è cambiato negli ultimi 70 anni” e quindi la cerimonia sarà più breve, ci saranno meno ospiti e costerà di meno rispetto a quella della madre nel 1953.

Un altro fatto tutt’altro che scontato è l’incoronazione della moglie Camilla. E con lei si apre il capitolo della vita sentimentale di Carlo che per anni ha plasmato in negativo la sua immagine pubblica

Il matrimonio infelice con Lady Diana e il tradimento dell’amatissima principessa del popolo è l’eredità più pesante che il futuro re si porta appresso.

Dall’intervista rilasciata da Lady D e da quel matrimonio sono passati decenni eppure nell’opinione pubblica esiste ancora un partito pro Diana che non perdona Carlo traditore.

E questo nonostante Camilla abbia smesso da un pezzo di essere la terza incomoda e dal 2005 sia sua moglie.

Il nuovo Re è cosciente che ora che la Regina Elisabetta non c’è più, la voce di chi chiede di rivedere la monarchia si fa più forte

Il movimento repubblicano ha annunciato che farà sentire la propria voce il giorno dell’incoronazione con ampie proteste al grido di “Not my King”.

Altro fatto che non gioca a favore del futuro della monarchia è il divario generazionale. Dai sondaggi si evince che la monarchia è una cosa da anziani, piace con il passare degli anni.

I giovani dai 18 ai 24 anni non sono interessati all’incoronazione e anzi preferirebbero un presidente eletto ad un Re.

Eppure, sempre dai sondaggi, emerge anche che tra un secolo il Regno Unito continua a vedersi con un Re o una Regina. Segno di quanto questo paese abbia un rapporto speciale con la monarchia.

La grande minaccia a questo punto non è tanto una rivoluzione o di essere abrogata dal Parlamento ma diventare irrilevante per il Paese. La vera sfida per Re Carlo III sarà saper ritagliarsi un ruolo rilevante nella vita nazionale.

Laura Giovara

Inviata RSI

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