La spesa delle contraddizioni

Chi lo avrebbe mai detto. Acquisti razionati. Succede nell’epoca del Coronavirus e del confinamento. La decisione è arrivata nientemeno che dal Consiglio federale che ha sancito non solo quali negozi e strutture possono restare aperti e quali no, ma anche quello che si può comprare e quello che è vietato vendere. A dividere i meritevoli dagli indegni c’è un concetto fondamentale: il bene essenziale.

E così la mannaia dei divieti ha decapitato per esempio i poveri libri (e i librai) ma ha salvato le riviste. Per chi vuole trastullarsi girando per negozi alla scoperta delle contraddizioni non mancano gli esempi curiosi. Le normative si sono accanite contro i guanti da sci, ma hanno graziato quelli da giardinaggio, hanno concesso dignità di bene necessario al rasoio manuale, ma non a quello elettrico e… tenetevi forte, hanno accordato ore di svago ai nostri amici animali, permettendo la vendita dei giochi per cani e gatti, ma hanno sacrificato i momenti ludici dei nostri figli, vietando l’acquisto di quelli per bambini. E poi non manca chi cerca di aggirare le regole facendo leva proprio sulla natura incerta di quei divieti. La lista delle incongruenze potrebbe essere lunga.

Ne discutiamo in diretta con Roman Stocker, esperto della della Task force scientifica Covid 19 della Confederazione e Stefano Rizzi, direttore Divisione economia TI.

Per saperne di più

A pagina 24 la lista delle categorie di prodotti vendibili in negozio

Alle pagine 15-17 i dettagli sui prodotti di prima necessità e di uso corrente che possono essere venduti

Prese di posizione