Il bio è ancora bio?
Cosa ci si aspetta dal bio? Piccole aziende agricole, sostenibilità, rispetto per l’ambiente e benessere animale. Eppure, la realtà odierna è ben diversa: la massificazione e l’industrializzazione hanno trasformato profondamente il settore, rendendolo sempre più simile all’agricoltura intensiva. Per esempio, Animal Rights Watch, un’organizzazione per i diritti degli animali, ha scoperto in Francia e Germania diversi allevamenti bio in cui gli animali vivono fra i loro escrementi e sono lasciati a loro stessi, addirittura in alcuni casi con ferite aperte e non curate. Inoltre, sempre in Germania, esistono grandi allevamenti bio da oltre 1000 animali, in cui l’automazione permette di mungere 700 mucche in meno di 3 ore. Qui, anche se le direttive europee sul bio sono rispettate, è la produttività a guidare le scelte degli allevatori.
E cosa contengono i biopesticidi usati massicciamente nelle coltivazioni non convenzionali? Ebbene, un test francese su 15 diversi fra i biopesticidi più usati svelano una realtà inaspettata: anche se i princìpi contenuti sono naturali, i coformulanti, sostanze usate per rendere i prodotti più efficaci, sono invece molecole sintetiche. Alcune delle quali sospettate di essere perturbatori endocrini. Insomma, le derive industriali del bio rischiano di assottigliarne troppo le differenze con l’agricoltura e l’allevamento industriale. La conseguenza? Un danno di immagine che in alcuni paesi, come per esempio la Francia, già oggi arreca gravi danni al mercato, costringendo alcuni allevatori a non pubblicizzare più i propri prodotti come biologici.
PFAS, inquinanti eterni, chi paga?
Ne sentiamo parlare sempre più spesso: i PFAS, detti anche “inquinanti eterni”, hanno contaminato molte aree del mondo, Svizzera inclusa naturalmente. E oggi le domande si moltiplicano: quanto costerà alla Svizzera bonificare le aree contaminate? Chi è responsabile? Chi deve pagare il conto? E poi, queste sostanze vanno vietate? Tanti quesiti. E, per ora, una risposta: se andiamo avanti così, l’inquinamento da PFAS, in Svizzera, ci costerà circa 26 miliardi di franchi nei prossimi 20 anni.
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Situazione delle conoscenze e bonifiche nei vari Cantoni:
Un’indagine esclusiva di SRF Investigativ e Kassensturz mostra che le conoscenze sulla contaminazione da PFAS e le bonifiche già effettuate variano notevolmente da cantone a cantone.
Ciò che colpisce è che i cantoni che hanno già avuto singoli casi di elevata contaminazione da PFAS sembrano essere più sensibilizzati. Ad esempio, Ginevra (nel sito dell’ex caserma Les Vernets), San Gallo (carcere regionale di Altstätten) e Ticino (discarica del tunnel del Ceneri) hanno effettuato bonifiche da PFAS. Questi interventi sono costati ai Cantoni decine di milioni di franchi.
Prese di posizione:
- Presa di posizione - UFAM
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/vjxnej-Presa-di-posizione-UFAM/download/Presa+di+posizione+-+UFAM+-+CORRETTA.pdf
- Prese di posizione - USAM - SCIENCEINDUSTRIES - SWISSMEM
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/incoming/olgxfk-Prese-di-posizione-USAM-SCIENCEINDUSTRIES-SWISSMEM/download/Prese+di+posizione+-+USAM+-+SCIENCEINDUSTRIES+-SWISSMEM+-+CORRETTE.pdf