Le PFAS, acronimo di “sostanze per- e polifluoroalchiliche”, possono essere pericolose per la nostra salute e sono ovunque nell’ambiente. Per rimuovere queste sostanze chimiche persistenti dall’acqua o dal suolo, sono necessarie bonifiche complesse. Un’indagine di SRF Investigativ e Kassensturz ha calcolato per la prima volta quanto potrebbe costare bonificare i siti fortemente contaminati e l’acqua potabile.
Il costo stimato delle bonifiche (SRF 4 News, 14.01.2025)
SRF, insieme a media di 15 paesi europei, ha calcolato queste cifre nell’ambito del “Forever Pollution Project”. Come base sono stati utilizzati vari dati provenienti da tutti i Paesi, come le quantità di acqua potabile, le acque reflue o le discariche. Con l’aiuto di scienziati degli Stati Uniti e della Norvegia, sono stati calcolati i seguenti costi per la Svizzera:
Minimo: 1 miliardo di franchi su un periodo di 20 anni, ovvero 52 milioni di franchi all’anno. Il rilascio di PFAS dovrebbe essere interrotto immediatamente e sarebbe bonificato solo il minimo indispensabile delle sostanze chimiche. La maggior parte dei costi sarebbe destinata alla bonifica dei terreni fortemente contaminato; una parte minore alle discariche e all’acqua potabile. Per l’intera UE, i costi sarebbero di 95 miliardi di euro in 20 anni.
Più completo: 26 miliardi di franchi su un periodo di 20 anni, ovvero 1,3 miliardi all’anno. Le PFAS non sarebbero vietate, il che significa che continuerebbero a essere rilasciate nell’ambiente, e la Svizzera rimuoverebbe una quantità maggiore di sostanze chimiche nei siti fortemente contaminati. Per l’intera UE, nello scenario più ampio, i costi sarebbero di 2000 miliardi di euro in 20 anni.
Come si possono valutare queste cifre? Un confronto in Svizzera può essere fatto con il risanamento di altri siti contaminati. Nei prossimi decenni, diverse migliaia di aree industriali, discariche e poligoni di tiro dovranno essere bonificati dalle sostanze tossiche. La Confederazione stima i costi per questi interventi a cinque miliardi di franchi.
https://www.rsi.ch/s/2033087
Cosa mostrano queste cifre, e cosa no
Le stime sui costi legati alle PFAS, 1 miliardo nello scenario minimo, 26 miliardi per bonifiche più ampie, sono approssimative. Grazie a nuove tecnologie, le bonifiche potrebbero essere più economiche in futuro. Una start-up di Schlieren ha, ad esempio, sviluppato un metodo che dovrebbe essere più conveniente.
Allo stesso tempo, si tratta di una stima conservativa. Le cifre si riferiscono solo alle bonifiche di siti fortemente contaminati. Inoltre, la contaminazione di base, che si trova ovunque nell’ambiente, continuerebbe a persistere. Mancano anche alcuni costi: ad esempio, ci sono ancora pochi dati sulle contaminazioni da PFAS nel cemento.
D’altra parte, l’onere finanziario potrebbe andare oltre le bonifiche: le PFAS hanno effetti sulla salute di persone e animali, il che comporta costi per la società. Inoltre, i contribuenti potrebbero dover affrontare pagamenti di compensazione, se ad esempio carne o latte con livelli di PFAS troppo elevati non potessero più essere venduti.
La situazione in Ticino
Costi dei PFAS, un occhio sul Ticino
SEIDISERA 14.01.2025, 18:00
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In Ticino sono noti diversi siti contaminati da PFAS. Nel 2020 sono state rilevate contaminazioni da PFAS nelle acque sotterranee a Chiasso. Al pozzo Prà Tiro è stato installato un filtro a carbone attivo, che è costato circa 1,7 milioni di franchi. Anche nei Comuni di Sant’Antonino e Capriasca sono stati misurati livelli elevati di PFAS nell’acqua, dovuti ai materiali utilizzati nella costruzione della galleria di base del Ceneri. L’acqua di infiltrazione proveniente dal tunnel e dalla discarica con materiale di scavo ha contaminato le acque sotterranee. A Sant’Antonino è quindi prevista l’installazione di un impianto di filtrazione dei PFAS per l’acqua potabile, i cui costi saranno coperti dall’Ufficio federale dei trasporti.
https://www.rsi.ch/s/1906590
Dal 2024, i gestori delle discariche sono tenuti a testare anche per le PFAS. Le autorità non hanno una stima di quanti altri siti contaminati da PFAS debbano essere bonificati in Ticino e quanto costerà. Secondo le autorità, i costi sostenuti finora per le indagini ammontano a circa 100’000 franchi.
Le bonifiche a livello nazionale sono già costate almeno 50 milioni di franchi
L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), rispondendo a SRF, spiega che attualmente non può fare dichiarazioni affidabili sui possibili costi futuri delle bonifiche. “Per quantificare questi costi, sono necessarie maggiori informazioni sulle situazioni di contaminazione”, scrive l’UFAM.
Tuttavia, l’UFAM fornisce una stima approssimativa dei costi delle bonifiche effettuate finora: tra i 50 e i 100 milioni di franchi. Solo per le indagini sulle PFAS sono stati spesi circa cinque milioni di franchi.
Responsabili di queste bonifiche sono i Cantoni e i responsabili dell’inquinamento. La scorsa primavera, il Controllo federale delle finanze (CDF) ha rivolto una chiara richiesta al Consiglio federale e al Parlamento: le autorità svizzere non hanno una visione d’insieme delle contaminazioni da PFAS, ha scritto il CDF, che ritiene necessario investire in strutture di monitoraggio, “perché prevenire è meglio che curare”.
Divieto delle PFAS pianificato
Quanto costeranno gli interventi in Svizzera dipenderà anche da quanto sarà valutato il bisogno di bonifica. Queste valutazioni sono attualmente in corso nei Cantoni. Sarà anche importante quanto saranno severi gli eventuali limiti di legge e se le PFAS continueranno a entrare nell’ambiente o se l’immissione sarà ridotta.
La Svizzera spesso adotta le normative dell’Unione Europea per quanto riguarda la regolamentazione delle sostanze chimiche. Due anni fa, a livello europeo, è stato messo in cantiere un divieto completo delle PFAS, che verrebbe introdotto gradualmente. Gli osservatori prevedono che ci vorranno diversi anni per l’implementazione.
Come si bonificano le PFAS
Il modo in cui i PFAS vengono rimossi dall’ambiente varia a seconda del luogo di contaminazione. I metodi sono diversi per costo ed efficacia.
L’acqua può, ad esempio, essere parzialmente depurata dalle PFAS facendola passare attraverso filtri a carbone attivo. Anche i metodi chimici possono distruggere le PFAS nell’acqua o trasformarle in sostanze meno nocive. In futuro, potrebbe essere possibile utilizzare anche batteri per degradarle biologicamente.
Nel suolo possono essere utilizzati metodi termici. Il terreno contaminato viene scavato, esposto ad alte temperature e le PFAS vengono così distrutte. Possono essere rimosse anche mediante il lavaggio del suolo, una tecnica che separa le sostanze inquinanti dal resto del terreno.
Nelle bonifiche del cemento, le PFAS non vengono rimossi. Tuttavia, le superfici possono essere sigillate con rivestimenti speciali, in modo che le sostanze chimiche non siano più rilasciate dal cemento.