Un missionario e medico spagnolo, contagiato dall'ebola e rimpatriato a inizio settimana dalla Sierra Leone dove dirigeva un ospedale, è morto giovedì a Madrid. La stessa sorte era già toccata in agosto a un suo connazionale e membro dello stesso ordine, primo europeo ad ammalarsi e poi a soccombere.
Il 69enne non ha potuto essere curato con il siero ZMapp, in cui sono riposte le speranze delle ormai molte vittime del virus, a causa della mancanza di scorte a livello mondiale.
S'è invece salvato uno statunitense, medico anch'egli, ricoverato nel suo paese dopo essersi infettato in Liberia.
Intanto l'ultimo aggiornamento da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità del bilancio dell'epidemia 2014 parla di 6'263 casi di contagio e di 2'917 decessi.
AFP/dg