Una delle nomine che più stanno facendo discutere in queste ore è quella della neo ministra italiana della famiglia, Eugenia Roccella. Il cammino che la porta a giurare davanti al presidente della repubblica Sergio Mattarella e a prendere la guida del ministero della Famiglia, natalità e pari opportunità, parte da lontano.
La 68enne Eugenia Roccella ha cominciato a fare politica da giovanissima, quando lottava tra le femministe del partito radicale per i diritti delle donne. Aveva persino curato un libro di auto-aiuto sull’aborto.
La sua vocazione politica, infatti, si esprime già in giovane età, iscrivendosi a diciotto anni nel "Movimento di liberazione della donna" e diventandone presto leader. In quegli anni partecipa a numerose battaglie femministe, facendone spesso la portavoce: si pronuncia a favore dell'aborto, contro la violenza sulle donne, per la modifica del diritto alla famiglia, per le pari opportunità. Per concretizzare ulteriormente gli sforzi pubblici, la giovane Roccella pubblica nel 1975 il libro "Aborto: lo facciamo noi". Sempre in quegli anni, nel 1979, si candida alla camera dei deputati per il Partito Radicale, ricevendo 292 preferenze che tuttavia non le garantiscono la nomina, non risultando quindi eletta. L'evento determina una momentanea battuta d'arresto nella sua vita politica.
Figlia di uno dei fondatori del Partito radicale, Franco Roccella, e della pittrice e femminista Wanda Raheli, si allontana, in seguito, dalla militanza. Continua a definirsi femminista, ma le sue posizioni nel frattempo sono radicalmente cambiate.
Allontanatasi dalla politica attiva, l'attuale ministra si dedica alla famiglia: nel 1976 si sposa e ha due figli. Matura, in quel periodo, un cambiamento ideologico profondo che la faranno diventare, nel 2007, la portavoce del primo Family Day italiano con Savino Pezzotta. Una posizione politica ribaltata rispetto agli esordi: Eugenia Roccella torna sul palcoscenico della politica italiana con valori e idee diverse dalla gioventù. Nei primi anni dieci del duemila la scena pubblica scopre dunque una Roccella contro l'aborto, strenua sostenitrice della famiglia tradizionale, da lei considerata come un "filo di continuità tra le generazioni".
Roccella torna attivamente in politica, ma si candida come deputata del Popolo della libertà, l'unione dei principali partiti di centro-destra: Forza Italia di Silvio Berlusconi e Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini (partito "erede" del Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante, il quale era approdato al Governo filo-nazista di Salò durante la Seconda guerra mondiale).
Nel 2008 Roccella viene eletta e nel 2013 diviene sottosegretaria al Welfare e alla Salute.
Per le elezioni del settembre 2022, tuttavia, la Roccella si distanzia dal centro-destra per candidarsi con Fratelli d'Italia. In un dibattito sull’emittente LA7 si schiera contro l’aborto. Anche per questo la sua nomina preoccupa l’opposizione. Il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, da sempre attivista Lgbt, promette fermezza per impedire regressioni sul fronte dei diritti.
Giornalista professionista, Eugenia Roccella negli anni collabora con numerose testate giornalistiche italiane, come Il Giornale, Libero, Il Foglio. È inoltre editorialista per Avvenire e della rivista politico-culturale Ideazione. Tra i libri scritti dall'attuale ministra il controverso "La favola dell'aborto facile. Miti e realtà della pillola Ru486" nel 2006 e "Contro il cristianesimo, L'Onu e l'Unione europea come nuova ideologia" nel 2005 assieme a Lucetta Scaraffia. Sempre assieme a quest'ultima cura inoltre il dizionario biografico "Italiane: dizionario biografico delle donne dall'Unità d'Italia", pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Eugenia Roccella fa discutere
Telegiornale 22.10.2022, 14:30