Il mondo è sotto shock per l'assalto - con scontri costati la vita a una donna e diversi feriti - a Capitol Hill, il cuore della democrazia statunitense. Ad attaccarlo sono stati migliaia di sostenitori (molti di loro armati) di Donald Trump. Hanno agito mentre era in corso la seduta del Congresso per certificare la vittoria di Joe Biden alle ultime elezioni presidenziali USA, nello stesso giorno in cui la CNN e altri media hanno annunciato la vittoria anche del secondo senatore Democratico in Georgia, Jon Ossoff, vittoria che, di conseguenza, permetterà il controllo del Congresso a Biden (Ossoff e Warnock, vincendo, pareggiano i numeri al Senato. Kamala Harris sarà l'ago della bilancia).
Agenti di guardia a Capitol Hill impugnano le armi per difendere i parlamentari
L'assalto al Congresso
Dopo aver sfondato le recinzioni e i cordoni di polizia, i sostenitori di Trump, alcuni armati e in mimetica, hanno infranto alcune finestre e hanno fatto irruzione nel Campidoglio. Al Parlamento è scattato il lockdown, la seduta è stata sospesa, la polizia ha dovuto impugnare le armi per difendere gli eletti e usare i lacrimogeni nella storica rotonda del Congresso, ordinando a deputati e senatori di indossare la maschera antigas e di stendersi a terra. Mike Pence, che presiedeva la sessione, è stato scortato fuori dal Senato mentre un supporter di Trump si accomodava sul suo scranno. E' stata quindi mobilitata la guardia nazionale e proclamato il coprifuoco in città ma questo non ha impedito nel frattempo scene di violenza e guerriglia. Feriti diversi agenti e uccisa una donna, colpita al petto da un colpo d'arma da fuoco.
I parlamentari cercano riparo mentre i sostenitori di Trump fanno irruzione
Trump: "Questo è ciò che accade quando una vittoria elettorale viene strappata"
“Queste sono le cose che succedono quanto una vittoria elettorale a valanga è brutalmente strappata da patrioti trattati ingiustamente per molto tempo. Andate a casa”. Ha twittato Trump, dopo l’assalto dei suoi sostenitori al Congresso, assalto sanguinoso, visto che è costato la vita a una donna.
Supporter di Trump scalano il muro del Campidoglio
Le immagini che rimarranno legate alla fine del mandato di Trump
Dopo quattro ore di violenta occupazione, l’edificio del Campidoglio a Washington è stato sgomberato e dichiarato sicuro, secondo fonti ufficiali riportate dall’agenzia Reuters, ma le immagini dall'interno del maestoso edificio, nel cuore della capitale federale degli Stati Uniti, passeranno alla storia: funzionari eletti con maschere antigas, agenti di polizia in borghese armati di pistola e pronti a rispondere al fuoco.... Immagini che saranno per sempre associate alla fine del tumultuoso mandato di Donald Trump, che negli ultimi due mesi si è rifiutato di accettare la sua sconfitta e ha attizzato le braci della divisione con teorie cospirative.
La Guardia Nazionale davanti al Congresso
Biden: "Assalto senza precedenti alla nostra democrazia"
"Questa non è una protesta, è un'insurrezione. La nostra democrazia è sotto un assalto senza precedenti, un assalto contro i rappresentanti del popolo", ha denunciato Joe Biden esortando Trump ad andare in tv a chiedere la fine dell'assedio. Cosa che Trump ha fatto solo dopo un lungo silenzio e due deboli e tardivi tweet in cui chiedeva ai suoi sostenitori di stare tranquilli: "L'elezione ci è stata rubata, ma dovete andare a casa. Non vogliamo che nessuno resti ferito". Ma a fomentare la protesta e a incendiare il Paese è stato proprio Trump, che continua pericolosamente a rifiutare di riconoscere la sconfitta. "Non concederemo mai la vittoria a Biden, i repubblicani che la certificheranno sono deboli e patetici", aveva tuonato in mattinata il presidente uscente davanti a migliaia di fan senza mascherina radunatisi davanti alla Casa Bianca per "salvare l'America".
Gli scontri dei sostenitori di Trump con la polizia
Trump non ha mollato neppure dopo la batosta del Senato, dove i Dem hanno incassato una vittoria storica nella roccaforte repubblicana della Georgia. Per tutto il giorno non ha fatto altro che rilanciare le accuse di brogli, frutto di "un sistema elettorale peggio di quelli del terzo mondo", scagliandosi contro i Dem per aver "rubato" anche i due ballottaggi in Georgia. "Avremo un presidente illegittimo, non possiamo permetterlo", ha arringato i suoi sostenitori, sbarcati in una capitale blindata dopo i tafferugli che già si erano consumati nella notte. Per l'ultima spallata il presidente si è appellato non solo alla piazza ma anche ai parlamentari Repubblicani, chiedendo una prova di lealtà che ha dilaniato il Gop. Il presidente uscente ha messo sotto pressione anche il finora fedele Mike Pence, chiamato a presiedere il Congresso in seduta plenaria. "Se Mike fa la cosa giusta vinciamo le elezioni, se non ci aiuta sarà un giorno triste per il nostro Paese", aveva detto nella speranza di fargli forzare la procedura. Ma il suo vice lo ha gelato con una nota: "La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l'autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no". E anche il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell gli ha voltato le spalle ammonendo che ribaltare la vittoria di Biden spingerebbe la democrazia in una "spirale mortale". Ma questo non ha impedito ad alcuni di loro, guidati dall'ex candidato presidenziale Ted Cruz, di iniziare a contestare la vittoria di Biden in alcuni Stati, proprio mentre iniziavano le proteste.
Le reazioni internazionali
Dopo il sanguinoso attacco al Campidoglio, immediate le reazioni di sdegno internazionali. Berlino ha invitato i pro-Trump a "smettere di calpestare la democrazia". Londra ha denunciato "scene vergognose". Parigi ha condannato "un grave attacco alla democrazia". Roma: "Violenza incompatibile con diritto e democrazia".
"Immagini che non avremmo mai voluto vedere", ha commentato sbigottito il commissario UE Paolo Gentiloni, tra i primi leader della comunità internazionale ad esprimere una preoccupazione condivisa addirittura dal segretario generale della NATO Stoltenberg che ha parlato di "scene scioccanti" e chiesto (a Trump) di rispettare il risultato di elezioni democratiche.
I canadesi sono “profondamente turbati” dall’assalto a Capitol Hill compiuto dai sostenitori del presidente americano uscente Donald Trump. Lo ha detto il premier Justin Trudeau definendo quanto accaduto negli Stati Uniti, “il nostro più stretto alleato e vicino, un attacco alla democrazia”. “La violenza non riuscirà mai a prevalere sulla volontà del popolo. La democrazia negli Usa deve essere sostenuta, e lo sarà”, ha aggiunto Trudeau.
“Le violenze contro le istituzioni americane sono un grave attacco contro la democrazia. Io le condanno”: lo ha scritto il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, in un tweet questa sera durante i disordini di Washington. “La volontà e il voto del popolo americano devono essere rispettati”, ha twittato il capo del Quai d’Orsay.
“Agli occhi del mondo, la democrazia americana questa sera appare sotto assedio. Questo è un attacco inedito alla democrazia Usa, alle sue istituzioni e allo stato di diritto. Questa non è l’America. I risultati delle elezioni del 3 novembre devono essere pienamente rispettati”. Così l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, su Twitter. Borrell loda le parole del Presidente eletto Joe Biden. “La forza della democrazia prevarrà sugli individui estremisti”.
"Credo nella forza delle istituzioni e della democrazia Usa. La transizione pacifica del potere è al centro. Joe Biden ha vinto le elezioni. Sono ansiosa di lavorare con lui come prossimo presidente degli Stati Uniti”. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ritwittando la frase di Biden: “L’America è molto meglio di quello che stiamo vedendo oggi”.
“Il Congresso USA è un tempio della democrazia. Testimoniare le scene di oggi a Washington Dc è uno shock. Confidiamo negli Stati Uniti affinché assicurino un trasferimento pacifico del potere a Joe Biden”. Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, su Twitter”.
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