"I colloqui vanno avanti, si tengono online, speriamo ci siano risultati positivi. Ma senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull'Ucraina". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, incontrando il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres che si è recato a Mosca per un estremo tentativo di trovare il modo per fermare il conflitto in Ucraina.
Secondo Putin, "i partner dell'Ucraina avevano concordato a Istanbul di lasciare fuori dai negoziati la Crimea, il Donbass e il nostro riconoscimento delle repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk", ma adesso avrebbero "cambiato drasticamente linea". "Gli accordi di Minsk 2 erano un tentativo di soluzione pacifica ma la popolazione del Donbass è rimasta sotto assedio e pressione militare", ha aggiunto il leader del Cremlino
Nel frattempo la guerra non accenna a calare di intensità o addirittura a fermarsi, come è tornato appunto a chiedere oggi (martedì) Guterres al ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Guterres ha preso atto che "ci sono due posizioni diverse".
Lavrov: "Situazione è risultato dell'espansione NATO"
Secondo la Federazione russa, quello che sta avvenendo è un'operazione militare speciale con un obiettivo non ancora annunciato. Per le Nazioni Unite, l'invasione russa dell'Ucraina è una violazione dell'integrità territoriale". In conferenza stampa con Guterres, Lavrov ribadisce che per la Russia la situazione in Ucraina è "il risultato dell'espansione incontrollata della Nato" a est.
Il monumento all'amicizia tra Ucraina e Russia distrutto a Kiev
L'amministrazione Biden è aperta ad un accordo di pace tra Kiev e Mosca che indichi l'Ucraina come nazione "neutrale" e "non allineata": lo ha detto il segretario di stato USA Antony Blinken in una audizione al Senato. Blinken ha spiegato che se l'Ucraina decidesse di fare un accordo che cancella le sue aspirazioni atlantiche gli USA rispetterebbero la scelta. "Sono decisioni che spettano a loro", ha detto.
La guerra non si ferma
Sono almeno nove i civili uccisi nei bombardamenti russi che hanno colpito diverse zone dell'Ucraina orientale e meridionale, secondo i rapporti delle autorità locali. Secondo il reggimento Azov, poi, le forze russe hanno lanciato nelle ultime 24 ore ben 35 attacchi aerei sull'acciaieria Azovstal di Mariupol, dove gli ultimi difensori ucraini rimasti della città assediata stanno resistendo alle forze russe e dove si nascondono anche civili.
Intanto sempre martedì è avvenuto anche uno scambio di minacce tra Londra e Mosca a proposito della possibilità "interamente legittima", secondo il Governo britannico di Boris Johnson, che l'Ucraina colpisca obiettivi sul suolo russo con le armi fornite dal Regno Unito.
La Russia risponde alzando ancora i toni e dal profilo Facebook della portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zacharova, assicura di ritenere altrettanto legittimo prendere di mira "in profondità le linee di rifornimento" ucraino fin "dentro quei Paesi i quali trasferiscono all'Ucraina armi" che pure producono "morte e distruzione".
Stop alla fornitura di gas a Polonia e Bulgaria
Gazprom interromperà da martedì mattina le forniture di gas alla Polonia attraverso il gasdotto Yamal, dopo che Varsavia si è rifiutata di pagarle in rubli. Lo ha riferito in una nota l'operatore polacco dell'impianto, PGNiG, citato da Interfax. E anche il ministro dell'Energia di Sofia ha fatto sapere di essere stato informato da Gazprom che da martedì mattina le forniture di gas al Paese verranno interrotte.
"La parte bulgara ha pienamente adempiuto ai propri obblighi e ha effettuato tutti i pagamenti richiesti dal suo attuale contratto in modo tempestivo, rigorosamente e in conformità con i suoi termini", ha aggiunto.
Radiogiornale delle 12.30 del 26.04.2022: il servizio di Walter Rahue
RSI Info 26.04.2022, 14:30
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Aggiornamenti sulla guerra in Ucraina
Telegiornale 25.04.2022, 20:00