A dicembre 2018, Rana Ziada, insegnante di matematica della Striscia di Gaza, è stata nominata come una dei cinquanta finalisti per “il premio di migliore insegnante del mondo” per il 2019. La gara è stata istituita per la prima volta nel 2015 dall’ente privato The Varkey Foundation, sotto il patrocinio dello Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vicepresidente e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti. “Il Premio serve per sottolineare come, nel mondo, gli sforzi degli educatori debbano essere riconosciuti e celebrati - dichiara la Fondazione -. Vogliamo riconoscere l’impatto che gli insegnanti migliori hanno non solo sui loro studenti, ma sulle intere comunità in cui operano, e crediamo che l’educazione abbia il potere di ridurre la povertà, il pregiudizio e i conflitti".
Non sorprende che Ziada si sia fatta notare per il suo impegno e dedizione, date le enormi sfide che deve quotidianamente affrontare. Allo stipendio dimezzato – frutto di ritorsioni contro i dipendenti pubblici della Striscia, governata da Hamas, da parte dell’Autorità Palestinese – si aggiunge il fatto che l'istituto in cui lavora è stato più volte colpito da attacchi israeliani, generando un senso di precarietà e terrore costante nelle studentesse, mentre servizi basilari come acqua ed elettricità sono forniti a singhiozzo.
Il premio – pari a un milione di dollari – andò, nel 2016, ad Hanan al-Haroub, insegnante palestinese della Cisgiordania. Che sia di buon auspicio?
Daniela Sala - Eleonora Vio