È il 2013: Consiglio federale prima e Parlamento poi appoggiano entusiasticamente l’accordo di libero scambio fra Svizzera e Cina. Una pietra miliare, secondo i suoi fautori, che fa della Svizzera il primo paese in Europa a potere beneficiare di vantaggi concorrenziali con il gigante asiatico. Eppure l’entusiasmo di 8 anni fa non è più lo stesso, per lo meno a Berna.
In pochi anni Pechino, sotto la presidenza di Xi Jinping, ha cambiato atteggiamento e ruolo sulla scacchiera internazionale: espansionismo economico e militare, fame di dominio tecnologico e rispetto dei diritti dell’uomo sempre più in discussione. Si pensi alla situazione dell’etnia uigura nello Xinjiang e alle tensioni a Hong Kong.
La questione uigura
RSI/Jonas Marti - Nicola L\u00fc\u00f6nd 15.02.2021, 17:26
A Berna si osserva con attenzione lo sviluppo degli equilibri mondiali. A breve il Consiglio federale renderà nota la nuova strategia sulle relazioni con la Cina, mentre si infittiscono le critiche sull’accordo di libero scambio. Per un paese come la Svizzera – al cospetto del colosso cinese - appare sempre più arduo l’esercizio di equilibrismo, fra interessi economici, dipendenza tecnologica e accento sui diritti umani.
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RG 12.30 del 16.02.2021: le testimonianze di rappresentanti della minoranza uigura
RSI Info 16.02.2021, 13:45
RG 18.30 del 16.02.2021: la posizione dell'ambasciatore cinese in Svizzera
RSI Info 16.02.2021, 19:45
Cina e Svizzera
Modem 17.02.2021, 08:20