La mobilità elettrica si sta diffondendo anche su due ruote. Se già il settore aveva recuperato terreno durante la pandemia, la tendenza delle vendite di scooter e motoleggere elettriche è chiaramente in ascesa come lo confermano i dati dell’Ufficio federale di statistica, che – sulla base dei dati 2021 – evidenziano una progressione del 32% rispetto all’anno precedente e si sono meritati una quota di mercato che, ormai, sfiora il 10%.
Gli scooter elettrici, in particolare, sono sempre più apprezzati dalla clientela anche in Ticino, dove questo genere di veicoli è “gettonato” alla luce dei loro vantaggi tipici – praticità, agilità, vani portaoggetti (sotto la sella, di solito) e consumi ridotti – a cui si sommano quelli specifici. Si va dalle spese di manutenzione ridotte all’osso alla tassa di circolazione azzerata, senza dimenticare i costi di ricarica minimi e l’impatto ambientale contenuto. È anche per questo, d’altronde, che da anni grandi catene del cibo da asporto come pure i piccoli artigiani si sono “convertiti” a questo tipo di mezzi a corrente.
Ma cosa serve per sviluppare ulteriormente la presenza sulle strade degli scooter elettrici e cosa possono fare le autorità per sostenere tale evoluzione? Lo abbiamo chiesto ad Andreas Odermatt, vicedirettore della Snopex SA di Balerna, azienda importatrice di svariate marche di scooter elettrici e impegnata nella diffusione dei veicoli a corrente, tra cui spiccano pure furgoncini per piccoli trasporti, ideali per i privati, comuni, aziende agricole, eccetera.
RG 24.00 del 04.01.2022 - Il servizio di Johnny Canonica
RSI Info 16.01.2022, 16:17
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