La prospettiva che la politica intervenga riducendo le tasse sul carburante per calmierare il prezzo di benzina e diesel non fa tutti felici. La cosa potrebbe infatti provocare qualche dispiacere ai gestori dei distributori di Samnaun che da qualche giorno, malgrado il villaggio non sia proprio di facile accesso, stanno attirando tantissimi clienti, non solo svizzeri. D'altronde sono gli unici in tutta la Confederazione ad esporre prezzi ancora "normali", sotto i 2 franchi al litro. Una situazione eccezionale determinata dal fatto che il comune engadinese gode di un vantaggio concorrenziale non da poco: con la vicina Val Sampuoir è la sola zona franca della Svizzera. In quel lembo di terra grigionese infatti non si applicano le normali regole doganali e sulle merci non vengono prelevati gli abituali tributi sulle importazioni, come in Italia succede a Livigno. Per finanziare le proprie infrastrutture il comune nel 1973 introdusse però un'imposta speciale sul commercio per le merci esenti da dazi.
Il perché del privilegio affonda le sue radici nella storia stessa del paese a oltre 1'700 metri di altitudine dove oggi vivono 800 persone. Per secoli Samnaun fu infatti raggiungibile solo dal territorio austriaco (tant'è che non vi si parla il romancio, ma un dialetto tirolese e i suoi impianti sciistici sono collegati con quelli austriaci di Ischgl). Il Consiglio federale nel 1892 decise di istituirvi una zona extradoganale in modo, da un lato, da permettere agli abitanti di rifornirsi in Austria a costi non eccessivi e, dall'altro, di evitare le spese legate alla gestione dell'ufficio doganale istituito a Compatsch nel 1848. Il privilegio venne confermato anche nel 1912 quando fu realizzata la strada che sale da Vinadi e anche più recentemente.
Lo statuto eccezionale di Samnaun, per lungo tempo ritenuto il paradiso del contrabbando, è spesso al centro delle riflessioni del Consiglio e delle Camere federali. In particolare quando si discute dell'imposta sul valore aggiunto, delle regole doganali, oltre che, ovviamente, dell'imposta sugli oli minerali. In molti in questi giorni vorrebbero ridurla per frenare l'esplosione del costo dei carburanti. Ciò che toglierebbe a Samnaun un po' del suo vantaggio sul resto della Svizzera.
La consigliera federale grigionese Eveline Widmer-Schlumpf nel 2013, rispondendo alla consigliera nazionale che le chiedeva se l'enclave doganale di Samnaun fosse ancora giustificabile, aveva chiarito: "Il fattore decisivo è la vicinanza di Samnaun alla zona franca italiana di Livigno. Finché esiste questa zona franca, non lontana e riconosciuta dall'Unione Europea, non è opportuno per motivi economici e turistici apportare una modifica allo status di Samnaun di zona franca".