Svizzera

"La perdono, padre"

Anni di abusi sessuali commessi da un prete, raccontati dallo svizzero Daniel Pittet. La prefazione è di Papa Francesco

  • 13 febbraio 2017, 13:42
  • 23 novembre, 06:47
Daniel Pittet con Papa Francesco a Roma nel 2015

Daniel Pittet con Papa Francesco a Roma nel 2015

“Alla fine della messa ci disse: venite da me, ho un merlo che canta e ve lo farò vedere. Così è stato, ma dopo ci fece salire in camera e ci spogliò”. Sono le parole raccolte dai colleghi della RTS dello svizzero Daniel Pittet che nel libro “La perdono, padre”, in libreria domani, racconta anni e anni di abusi subiti quand’era bambino a Friburgo.

L’orco in questa storia era un religioso, che lo stesso Pittet definisce ambivalente: “Durante la sua vita di prete mi proteggeva, mentre durante la sua vita da violentatore mi distruggeva”.

"Era una bestia ma io l’ho perdonato"

Daniel Pittet

“Era il 15 agosto del 1971 – racconta Pittet - . Ero chierichetto e sapevo che dopo la messa sarei stato violentato, ma ero abituato a questo. Ma quando, durante la funzione, vidi delle persone che estraevano un fazzoletto ho pensato: “Che maiale”, riesce a far piangere i credenti parlando della Vergine, ma dopo pochi minuti sarebbe stato il mio turno… Era una bestia, ma io l’ho perdonato”.

Dal TG20:

Dal TG12.30:

Le parole di Francesco

Il libro di Daniel Pittet è accompagnato da una prefazione scritta da Papa Francesco. Un presa di posizione che suona come un mea culpa della Chiesa cattolica, in cui il Pontefice usa parole che tagliano l’anima (“mostruosità assoluta”, “orrendo peccato”, “mostruosità diabolica”) per definire gli abusi commessi da sacerdoti ai danni di minori. E il fatto inedito è che lo fa appunto attraverso un libro che parla proprio di questo.

"La mostruosità assoluta"

Papa Francesco

“La pedofilia è un crimine che distrugge la vittima e la vita della Chiesa – scrive Francesco - . Alcune vittime sono arrivate fino al suicidio: questi morti pesano sul mio cuore, sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa”.

“Ringrazio Daniel – conclude Papa Francesco – perché le testimonianze come la sua abbattono il muro di silenzio che soffocava gli scandali e le sofferenze. Fanno luce su una terribile zona d’ombra nella vita della Chiesa”.

RG/ludoC

La presa di posizione dei vescovi

Intanto, anche la Conferenza dei vescovi svizzeri ha preso posizione sul libro-testimonianza, definito "necessario e coraggioso". In un comunicato diffuso stamani (lunedì) vengono elencati i passi già intrapresi in passato sul caso, ma non si escludono nuove procedure, sia nella diocesi di Losanna che nell'ordine dei Capuccini, sulla base delle informazioni contenute nella pubblicazione.

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