Svizzera

L'esercito mette al bando Whatsapp

I militari per le comunicazioni di servizio dovranno d'ora in poi far capo all'app svizzera Threema. La decisione non concerne però le comunicazioni private

  • 5 gennaio 2022, 13:40
  • 20 novembre, 18:54
02:33

RG 12.30 del 05.01.22 - Il servizio di Alessio Veronelli

RSI Info 05.01.2022, 12:51

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Di: ATS/RG/Alessio Veronelli/ARi 

I militari dovranno in futuro utilizzare l'app di messaggistica Threema, per finalità e comunicazioni di servizio. Tutte le altre app, come in particolare Whatsapp, ma anche Telegram e Signal, non saranno invece più autorizzate.

La decisione dell'esercito, resa nota in prima battuta dal Tages Anzeiger, è stata in seguito confermata dal portavoce Daniel Reist. Una delle ragioni, spiega Reist, è legata alla sicurezza e alla protezione dei dati. L'app Threema è basata in Svizzera e, a differenza di Whatsapp, non è soggetta al "Cloud Act" americano, la normativa secondo cui le autorità USA hanno accesso ai dati, se questi non sono immagazzinati negli Stati Uniti. Threema, inoltre, può essere utilizzata in maniera anonima, mentre i dati personali non sono forniti.

Va detto che Threema "Work", ossia la versione commerciale dell'app, è già utilizzata nell'amministrazione federale e quindi anche in quella dell'esercito. L'estensione in ambito militare concerne però la versione privata dell'app. I vari comandanti di compagnia creeranno con questa dei gruppi per i loro militi. Quanto all'abbonamento, questo sarà pagato dall'esercito.

Le esigenze di sicurezza sono emerse segnatamente durante il primo coinvolgimento dell'esercito nella lotta contro il coronavirus. "Durante la prima ondata pandemica, abbiamo notato che per le unità che erano impegnate nei vari ospedali del Paese avevamo bisogno di un mezzo sicuro per le comunicazioni di servizio e dunque abbiamo optato per Threema", ha dichiarato Daniel Reist alla RSI. La decisione dell'esercito non concerne invece le comunicazioni private dei militari. Per queste si potranno utilizzare Whatsapp come pure altre piattaforme.

Threema, creata nel 2014 e con sede nel canton Svitto fornisce quindi maggiori garanzie di sicurezza in fatto di protezione delle informazioni. Un dato commentato positivamente da Alessandro Trivillini, esperto di sicurezza informatica e docente alla SUPSI. "Credo che sia una scelta ponderata e corretta che guarda al futuro prossimo digitale. Avere a disposizione aziende svizzere che sviluppano app di messaggistica istantanea ma anche di altro tipo, che seguono e rispettano le regole sulla protezione delle informazioni svizzere, è molto importante", rispetto ad app che nascono per esempio "negli Stati Uniti dove la gestione della privacy è completamente diversa rispetto alla nostra, e ogni volta bisogna trovare degli accordi spesso difficili per impedire la violazione dei dati".

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