Trecento franchi di contravvenzione e 200 di spese, più venti aliquote giornaliere con la condizionale: è la richiesta di pena del ministero pubblico all’ennesimo processo a un gruppo di attivisti pro-clima svoltosi lunedì a Losanna.
Gli imputati, tra i quali figurano anche i medici Valérie D'Acremont e Blaise Genton, molto conosciuti dal pubblico romando sono accusati di aver bloccato la circolazione e aver resistito alla polizia.
Il dibattimento fa seguito al l'assoluzione la scorsa settimana di cinque militanti accusati di aver resistito alla polizia in occasione della protesta sul Pont Bessières di Losanna, e alla sostanziale assoluzione da parte del tribunale di Nyon dei 7 attivisti che si erano opposti all'evacuazione della collina di Mormont nel marzo 2021 per cui il ministero pubblico aveva chiesto la prigione e per cui ora c'è un ricorso.
Una vittoria per gli attivisti che si somma alle condanne nei più noti processi: per esempio ai 36 attivisti che avevano ostruito l'entrata di un centro commerciale a Friburgo nel 2019 o ai 12 militanti che avevano inscenato una partita di tennis nei locali dei Credit Suisse a Losanna, assolti in primo grado, poi condannati; sentenza peraltro confermata dai giudici del Tribunale federale nel settembre 2020.
Una raffica di processi che si snoda dalla prima alla terza istanza, che da Ginevra, Vaud o Friburgo arriva a volte fino alla Corte europea dei diritti umani. Per ora hanno portato solo pene pecuniarie e nessuna condanna da scontare in prigione e hanno mantenuto al centro del dibattito il tema della disubbidienza civile.