Le ondate di canicola registrate quest’estate sono da primato anche per i viticoltori costretti verosimilmente ad anticipare la vendemmia. Un record storico di precocità giunge dai vigneti dell’arco lemanico dove il 20 luglio è stato attestato l’inizio della maturazione dello Chasselas. Ad annunciarlo è il Centro di ricerca Agroscope di Pully che dal 1925 tiene una statistica dei principali stadi di maturazione e di raccolta di questo specifico vitigno bianco.
La canicola è terminata
Il Quotidiano 27.07.2022, 21:00
Una delle piante più sensibili alle variazioni climatiche
Si tratta di dati particolarmente significativi anche dal punto di vista climatico, dal momento che “la vigna è una delle piante coltivate più sensibili alle variazioni climatiche”. I dati degli ultimi cent’anni, continua l’istituto federale di ricerca agronomica, mostrano un carattere ciclico che si sovrappone alla netta tendenza al surriscaldamento climatico. La tendenza ad una maturazione precoce è costante dal 1985, ma “le condizioni di calore eccezionali registrate quest’anno a partire dalla primavera hanno portato al record di precocità del 20 luglio”. I grappoli di Chasselas hanno iniziato a maturare con tre settimane di anticipo rispetto alla data media per questo stadio, fissata al 13 agosto sul periodo 1925-2022. Il record batte di due giorni il precedente del 2011.
Due mesi prima dell'annata peggiore
Una maturazione, quella di quest’anno, che anticipa addirittura di due mesi l’altro primato, quello della maturazione più tardiva dello Chasselas, stabilito il 20 settembre del 1939. Per l’annata 1939, ricorda Agroscope, “faticosamente frutto di una vendemmia nella neve a fine ottobre, gli anziani erano soliti dire che non l’avrebbero mai bevuta se non ci fosse stata la mobilitazione generale, tanto il vino era cattivo”. Resta da scoprire se i numeri di quest’anno porteranno anche ad una qualità eccezionale.