Le persone in fuga dall'Ucraina a causa della guerra riceveranno in Svizzera lo statuto di protezione S, per la prima volta applicato nella Confederazione. I profughi otterranno così rapidamente un diritto di soggiorno, senza depositare una domanda di asilo ordinaria. La misura, preannunciata già la settimana scorsa, è stata confermata oggi (venerdì) dal Consiglio federale dopo aver incassato un ampio sostegno in fase di consultazione.
Oltre due milioni di persone hanno già lasciato l'Ucraina e Karin Keller-Sutter stimava in un'intervista di giovedì che fino a 60'000 possano giungere nella Confederazione. "Hanno bisogno della nostra protezione", ha dichiarato oggi in conferenza stampa la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia, precisando che sono già 2'111 i rifugiati registrati nei centri di accoglienza elvetici.
Lo statuto S garantirà loro una soluzione che corrisponde in larga misura a quella adottata dagli Stati dell'UE: permette di conferire agli interessati un diritto di soggiorno di un anno, prorogabile, e prevede il ricongiungimento famigliare. Il Governo ha pure adottato delle modifiche a livello di ordinanza, abolendo ad esempio il periodo d'attesa di tre mesi per l'esercizio di un'attività lucrativa e autorizzando l'attività indipendente. È garantito quindi l'accesso completo al mercato del lavoro, oltre che all'educazione scolastica.
Riceveranno lo statuto S pure i cittadini di Stati terzi costretti a scappare a seguito dell'invasione russa, a condizione che prima della loro fuga fossero in possesso di un titolo di soggiorno valido in Ucraina e che un rimpatrio sicuro e duraturo non sia possibile. Le persone che hanno già ottenuto protezione in un Paese dell'Unione Europea sono invece escluse.
Radiogiornale delle 09.00 del 11.03.2022: il servizio di Alan Crameri sullo statuto S
RSI Info 11.03.2022, 11:04
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