Uno svizzero e il suo complice francese, che avevano truffato la società farmaceutica Roche per 10 milioni di franchi, sono stati condannati dal tribunale penale di Basilea rispettivamente a 39 e 51 mesi di reclusione. Al termine del processo, celebrato con il rito abbreviato, la Corte ha accolto le richieste dell'accusa. I due imputati, che si sono dichiarati colpevoli, sono stati condannati per truffa per mestiere, ripetuta falsità in documenti e riciclaggio per mestiere.
Tra il gennaio e l'agosto del 2017 avevano frodato il gigante farmaceutico trasferendo 8,35 milioni di euro su un conto a Singapore, grazie a fatture falsificate. Il denaro era poi stato ripartito su molti altri conti in tutto il mondo. La frode era venuta alla luce nell'autunno dello stesso anno.
Il cittadino elvetico, ex dipendente della Roche, ha dichiarato di aver scoperto una falla nel sistema di contabilità dell'azienda e di averla sfruttata insieme al complice, spinto dall'avidità e dall'insoddisfazione sul lavoro. Ha già scontato la pena ed è stato rimesso in libertà in febbraio, mentre l'uomo d'affari processato con lui si trova in prigione solo da aprile, mentre prima era detenuto in Spagna in vista d'estradizione.
La somma sottratta dovrà essere risarcita al colosso farmaceutico, maggiorata di un interesse del 5%.