Un semplice esame del sangue potrebbe bastare, fra qualche anno, per diagnosticare il morbo di Alzheimer o altre forme di demenza: è quanto lascia intendere uno studio del Laboratorio federale per la ricerca sui materiali (EMPA) e della clinica di neurologia dell’Ospedale cantonale di San Gallo, che insieme ad altri scienziati di tutto il mondo stanno mettendo a punto un test per rilevare le proteine, come la beta amiloide, che sono all’origine di queste malattie.
“Risultati incoraggianti”
I primi risultati sono incoraggianti e “stando allo studio pilota che abbiamo portato a termine è possibile visualizzare le proteine che si depositano sui globuli rossi grazie a una nuova e sofisticata tecnologia dell’EMPA”, spiega alla RSI il dottor Ansgar Felbecker dell’ospedale di San Gallo.
“La particolarità del nostro metodo è che, proprio come con un microscopio, possiamo vedere e distinguere le strutture dei vari tipi di proteine che scatenano forme di demenza – continua il primario della clinica di neurologia –. E questo è del tutto nuovo rispetto ai test messi a punto finora, che permettono solamente di misurare misurare in un paziente la concentrazione di una sola proteina”.
Passi da gigante per la ricerca diagnostica
Molto resta però da fare: ci vorranno almeno tre o cinque anni prima di portare sul mercato un test che permetta di diagnosticare con una sola goccia di sangue l'Alzheimer e altre forme di demenza. La ricerca diagnostica in questo campo sta tuttavia facendo grandi progressi, ciò che permetterà anche di sviluppare nuove terapie e farmaci efficaci contro queste malattie, sottolinea il dottor Felbecker.
“Oggi per rilevare livelli anomali di specifiche proteine è invece necessario un prelievo invasivo di liquido cerebrospinale a livello lombare”. L'obbiettivo – conclude il medico- è quello di creare un test conveniente, affidabile, rapido e indolore.
Oltre 146'000 persone affette da demenza in Svizzera
L'Associazione Alzheimer Svizzera stima che nella Confederazione vivano oltre 146'000 persone affette da demenza, di cui il 66% sono donne. Ogni anno si contano 31'375 nuovi casi e oltre 7'500 persone, circa il 5% del totale, si ammalano prima dei 65 anni. "Si presume che entro il 2050 315'400 persone saranno affette da demenza, dato che l’età è il maggiore fattore di rischio", aggiunge l'associazione.
Un nuovo farmaco contro l'Alzheimer
La notizia del test in fase di sviluppa arriva poco tempo dopo un altro passo avanti nella lotta all'Alzheimer: nel giugno di quest'anno, negli Stati Uniti è infatti stato approvato il primo farmaco per combattere questa malattia degenerativa del cervello. La decisione della FDA, l'ente di controllo per gli agenti terapeutici, è stata però presa nonostante il parere contrario della commissione indipendente di esperti, secondo la quale non ci sono ancora prove sufficiente che dimostrino il funzionamento di questo farmaco prodotto dalla Biogen.